Turismo: Istat, in Italia nei primi nove mesi del 2020 presenze negli esercizi ricettivi dimezzate rispetto allo stesso periodo del 2019

“Nel 2020, a seguito della pandemia da Covid-19, in tutti i Paesi europei i flussi turistici subiscono un profondo shock”. I dati provvisori del nostro Paese, relativi ai primi nove mesi del 2020, sono in linea con il trend europeo (-50,9% rispetto allo stesso periodo del 2019, con quasi 192 milioni di presenze in meno) ed “evidenziano l’entità della crisi del turismo interno generata dall’emergenza sanitaria, dopo anni di crescita costante del settore”. È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo il report sul “Movimento turistico in Italia” nel periodo gennaio-settembre 2020.
Stando ai dati diffusi, dopo il record dei flussi turistici negli esercizi ricettivi italiani fatto registrare nel 2019, l’espansione sembrava confermata dalle prime evidenze dei dati di gennaio dell’anno 2020 (+5,5% gli arrivi e +3,3% le presenze di clienti negli esercizi ricettivi italiani rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). Ma già dal mese di febbraio si rendono visibili gli effetti della pandemia e delle conseguenti misure di contenimento (-12,0% gli arrivi e -5,8% le presenze). Nei mesi del lockdown la domanda quasi si azzera e le presenze nelle strutture ricettive sono appena il 9% di quelle registrate nello stesso periodo del 2019. Pressoché assente la clientela straniera (-98,0% sia ad aprile che a maggio). Complessivamente nei mesi del lockdown, la variazione, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è pari a -91,0% con una perdita di quasi 74 milioni di presenze, di cui 43,4 milioni di clienti stranieri e 30,3 milioni di italiani. Nel mese di giugno i flussi turistici hanno iniziato timidamente a risalire; tuttavia, le presenze totali rappresentano appena il 21% di quelle registrate nello stesso mese del 2019. Rispetto all’anno precedente la flessione delle presenze totali è pari a -49% a luglio e si riduce ad agosto (-26,1%), soprattutto grazie alla componente domestica. A settembre la variazione negativa delle presenze totali torna ad ampliarsi, arrivando a -33,5%.
“Il comparto alberghiero – spiega l’Istat – è quello in maggiore sofferenza: le presenze registrate nei primi nove mesi del 2020 sono meno della metà (il 46%) di quelle rilevate nel 2019, mentre quelle del settore extra-alberghiero il 54,4%”.

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