Dall’8 all’11 settembre si è svolta a Vienna la 26° Assemblea dei vescovi orientali cattolici d’Europa, un incontro che ha riunito oltre 65 vescovi e più di 100 rappresentanti delle Chiese orientali cattoliche. L’incontro, organizzato sotto il patrocinio del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) su invito del card. Christoph Schönborn, ordinario dei cattolici delle Chiese orientali in Austria, si è tenuto nel 250° anniversario del “Barbareum”, il seminario greco-cattolico fondato a Vienna dall’imperatrice Maria Teresa. Tra i partecipanti si annoverano il card. Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, l’arcivescovo Gintaras Grušas, presidente del Ccee, e l’arcivescovo Pedro López Quintana, nunzio apostolico in Austria. Presenti anche i capi di diverse Chiese orientali Cattoliche, tra cui l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk (Chiesa greco-cattolica ucraina), l’arcivescovo Jonáš Maxim (Chiesa greco-cattolica slovacca) e l’arcivescovo Fülöp Kocsis (Chiesa greco-cattolica ungherese). Con l’obiettivo di rafforzare la comunione tra le varie componenti della Chiesa cattolica in Europa, il tema centrale “Unità nella Diversità” è stato declinato in tre sessioni di lavoro secondo le tre dimensioni della comunione ecclesiale in Europa: la comunione con il vescovo di Roma; quella delle Chiese orientali cattoliche sui iuris tra di loro; e quella degli orientali cattolici con la Chiesa di rito Latino. L’assemblea si è svolta ancora una volta nel triste contesto della guerra in Ucraina. Tale consapevolezza ha trovato voce nell’esposizione dell’arcivescovo maggiore Shevchuk, che ha inoltre ringraziato vivamente per il sostegno e l’aiuto ricevuti, sia dalle Chiese sia dalle autorità civili. Non sono mancati il pensiero e l’attenzione agli altri conflitti in corso che toccano le Chiese “sui iuris” in tutto il mondo. Tra le proposte emerse in plenaria, si legge nel comunicato finale: “Una rappresentanza più puntuale dei giovani delle Chiese sui iuris alle Giornate mondiali della gioventù, nonché in incontri locali più regolari, sia di persona che nel mondo digitale; una formazione più attenta nei percorsi educativi dei chierici, soprattutto di rito latino; una comprensione della nuova sensibilità sul biritualismo e sull’adattamento al rito, ora più ristretta che in passato, e con l’enfasi sulla primazia per la cura del proprio rito di origine”. Il prossimo incontro dei vescovi delle Chiese cattoliche orientali d’Europa è previsto dal 15 al 18 settembre 2026 a Máriapócs in Ungheria, su temi afferenti la formazione missionaria nelle Chiese cattoliche orientali sui iuris, tramite i catechismi, la mistagogia, e la trasmissione della fede, nonché il rafforzamento dell’identità orientale in diaspora.