Religiosi: card. Grech, “la vita consacrata è un motore di speranza per la Chiesa”

(Foto Calvarese/SIR)

“La vita consacrata non è solo un segno di speranza, è un motore di speranza per la Chiesa. E se il motore si spegne, la macchina non va avanti.” Con questa immagine efficace e concreta, il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha aperto la sua riflessione dinanzi all’Assemblea dell’Usg, riunita oggi nella Fraterna Domus di Sacrofano sul tema “Testimoni di speranza”. Nel contesto del Giubileo della Speranza e all’inizio del pontificato di Papa Leone XIV – che ha richiamato fin dai suoi primi discorsi l’urgenza di una Chiesa sinodale – il cardinale ha ribadito l’importanza della vita religiosa come lievito evangelico nelle comunità locali. “Non è questione di numeri – ha spiegato – ma di qualità della presenza: basta poco lievito per fermentare tutta la massa.” È proprio la presenza silenziosa e fedele dei consacrati nelle periferie esistenziali ad alimentare concretamente il cammino sinodale, in ascolto dello Spirito. E se il Sinodo non si esaurisce nell’evento, ma si prolunga nel tempo della “recezione”, è grazie anche al contributo quotidiano e profetico delle comunità religiose che si realizza quella conversione sinodale a cui la Chiesa è oggi chiamata.

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