Pasqua: mons. Renna (Catania), “la speranza, che sgorga dalle ferite del Risorto, è il regalo più grande che i cristiani possono fare all’umanità”

“Che la Pasqua sia generatrice di riconciliazione e pace per i tanti popoli prostrati da inutili stragi!”. È l’auspicio espresso da mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, nel suo messaggio per Pasqua.
“Il contrario della fede non è solo l’ateismo, che da tanti viene vissuto con rispetto di chi crede e con l’impegno per tanti valori che edificano l’umanità; il contrario più temibile della fede è la rassegnazione, che non sa scorgere più il volto di Dio e la strada aperta al futuro e all’eternità tracciate dalla Risurrezione”, osserva il presule.
“La Pasqua è più grande di ogni sogno di immortalità che abita tutte le religioni apparse sulla faccia della terra, perché si misura con la morte del Figlio di Dio: Cristo va incontro alla croce, non la rimuove dal suo cammino, la affronta con fiducia in Dio, ma soprattutto con l’amore di chi dona la vita anche di fronte a chi gli usa violenza. Sulla croce dice solo parole che ‘sanno di futuro’, non di rancore”, spiega il presule, e “dopo tre giorni risorge e torna a ridare speranza”: “Questa speranza, che sgorga dalle ferite del Risorto, è un dono da portare urgentemente nel mondo: è il regalo più grande che i cristiani possono fare all’umanità, e si traduce sempre in amore”.
“Sperare, mentre il mondo sembra sprofondare nell’egoismo nazionalista di una guerra economica che escluderà dal benessere interi popoli: sperare è impegnarsi per la giustizia – evidenzia l’arcivescovo -. Sperare che chi ama non usi più violenza alla sua compagna è impegnarsi ad educare i sentimenti dei giovani e degli uomini maturi. Sperare che la nostra economia non naufraghi, che la nostra politica mantenga alti livelli di moralità, che le nostre città siano comunità e non agglomerati di ‘centro’ con periferie è educare alla cittadinanza e partecipare alla vita delle nostre comunità. Sperare che il ‘crack’ e la droga non siano l’illusoria speranza di tanti è impegnarsi a combatterli a prevenire”.
Mons. Renna conclude: “Sperare è la scelta di chi a Pasqua incontra come San Tommaso le piaghe del Risorto, e si lascia guarire da esse, perché riacquista fiducia nell’amore senza misura di Dio, sente che vale la pena ‘renderne conto’ ad un mondo pieno di paure!”.

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