“La speranza, che non è mero senso positivo della vita, ma è fatta di una realtà che non è ancora visibile nel mondo esterno, in modo iniziale e dinamico è già dentro di noi. Già presente, anche se non ancora compiuta e manifestata pienamente”. Lo scrive il vescovo di Vicenza Giuliano Brugnotto nel messaggio per la Pasqua.
“I racconti di risurrezione, brevi ma molto incisivi, nel Vangelo secondo Luca sono orientati sempre verso il futuro, cioè verso la Chiesa. Sono racconti di speranza che aprono al libro degli Atti degli Apostoli, il libro degli inizi della Chiesa e della sua missione – spiega il presule -. Gesù risorto è presente con il suo Spirito nella Chiesa, comunità generativa perché animata dalla speranza nella ‘vita vera’, una ‘vita non meno che eterna’”. Di qui, in quest’Anno giubilare, l’invito ad “accogliere con rinnovata disponibilità l’annuncio rivolto alle donne: ‘Perché cercate tra i morti colui che vive? Non è qui è risorto’. Una domanda che ci tocca in profondità. Anche noi cerchiamo spesso la ‘vita vera’ laddove non è possibile trovarla. La cerchiamo – osserva mons. Brugnotto – pensando di poterla costruire da noi, ripiegati sui nostri bisogni di benessere, soffocando quel desiderio di eternità che ci portiamo dentro”.
Per il presule “l’incontro con il Risorto libera questo desiderio dalle secche dell’individualismo e lo apre ai fratelli e alle sorelle per vivere un’esistenza nel dono. Ogni vita umana ha il diritto di aspirare all’eternità e di vedersi perciò riconosciuta nella sua dignità”. Il vescovo indica infine i due “segni di speranza” che la diocesi ha individuato per il Giubileo: l’adesione alla campagna “Cambiamo la rotta, trasformiamo il debito in speranza” per la cancellazione del debito estero dei paesi più poveri e la realizzazione del progetto “Casa San Bernardino” presso l’ex Libreria Lief per persone rimaste senza alloggio.