Pasqua: mons. Palmieri (Ascoli Piceno e S. Benedetto del Tronto), “tutto nella Passione di Gesù è per noi”

“È straordinaria la ricchezza nel nostro territorio di riti e tradizioni che rievocano il cammino dell’uomo della Croce: è come se non ci si stancasse mai di contemplare il Mistero pasquale! Quando il nostro sguardo si posa sul Crocifisso, ci viene l’istinto di sostare in silenzio”. Lo scrive mons. Gianpiero Palmieri, vescovo di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, in un messaggio per la Pasqua. “Conosciamo la passione di Gesù fin da quando eravamo bambini e ci è rimasta nel cuore una percezione diversa: noi dal Crocifisso ci sentiamo guardati e amati. Apparentemente – afferma il presule – la morte di Gesù è un’altra delle tante vicende buie dell’umanità, come tutte le condanne di uomini giusti e innocenti. Ma proprio perché l’identità più profonda di Gesù non è solo umana ma divina, ecco che la sua morte rivela chi sia Dio. La passione dolorosa di Gesù è in realtà la passione di Dio per l’uomo”. Dal Crocifisso “ci sentiamo guardati e amati. Sappiamo – prosegue mons. Palmieri – che accanto a Lui c’è spazio anche per noi: Lui non disprezza né rifiuta ciascuno dei suoi fratelli, anche chi avesse, come Giuda e come Pietro, rinnegato quanto Dio ci ha donato di bello nella vita. Ogni sera il mondo è ricolmo di tanto morire. E non soltanto di chi, carico di anni e sazio di esperienze, lascia questo mondo”. A volte “vediamo la morte negli occhi di tante persone. Conosciamo l’esperienza della tristezza e del vuoto del cuore, riconosciamo la perdita umana di un senso e il gusto amaro di scelte di peccato. Gesù muore in croce per tutti, per tutti i morenti di oggi, nel corpo e nel cuore. E lo fa – conclude – per dare a tutti luce e speranza. Dopo la notte ci sarà una nuova alba. Dopo la morte, la Vita”.

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