“La risurrezione di Gesù è l’evento che cambia radicalmente la prospettiva della nostra esistenza: senza di essa saremmo condannati a vivere nella schiavitù del peccato e della morte, privi di ogni speranza. Se Gesù è risorto c’è un varco attraverso il quale anche noi possiamo passare per raggiungere la libertà”. Così il vescovo di Adria-Rovigo, Pierantonio Pavanello, nel messaggio per la Pasqua.
Gesù, con la sua morte e risurrezione, “ci libera da ciò che lega e distrugge la nostra vita: la paura, l’egoismo, la colpa e, in definitiva, la morte – spiega il presule -. Questa vita ‘altra’, che nel Credo professiamo come ‘vita eterna’ non comincia solo dopo la nostra morte, ma inizia quando lasciamo che Gesù entri nello spazio della nostra vita attraverso la porta della fede. Allora non abbiamo nulla più da temere, allora possiamo dire con San Paolo ‘Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me’ (Galati 2,20)”.
“In un momento buio della storia dell’umanità, celebrare la Pasqua vuol dire immergerci in questa novità inaudita per attingere quella speranza di cui abbiamo bisogno come il pane. Cristo risorto infatti è la nostra speranza, quella speranza che non delude”, afferma Pavanello. Di qui l’augurio che “ognuno esca dall’indifferenza, dal torpore e dalla rassegnazione per lasciarsi toccare della Pasqua di Cristo: ne abbiamo tutti bisogno per non soccombere e per trovare la forza di reagire alla forza inaudita della violenza e del terrore. Il mio pensiero va in particolare ai più deboli e poveri: a chi è provato dalla malattia, a chi è anziano, a chi non sa come sostentare se stesso e i propri cari. La Pasqua aiuti tutti a trovare nuove ragioni di vita e di speranza!”.