Pasqua: mons. Palletti (La Spezia), “chiede di essere vissuta nella fede certa della risurrezione, che si fa carità operosa e suscita speranza”

“La Pasqua chiede di essere vissuta nella fede certa della risurrezione, che si fa carità operosa nel nostro presente e suscita speranza fondata sulla promessa del Signore: ‘Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo’ (Mt 28, 20)”. Lo ha scritto mons. Luigi Ernesto Palletti, vescovo della Spezia-Sarzana-Brugnato, nel messaggio di auguri alla comunità diocesana per le festività pasquali.
“Nel mattino di Pasqua alle donne recatesi al sepolcro viene rivolta una domanda: ‘Perché cercate tra i morti colui che è vivo?’ (Lc 24, 5). Queste parole – commenta il presule – risuonano anche per noi. Come credenti accogliamo il mistero della morte e risurrezione del Signora Gesù ma, nella concretezza della nostra vita, frastornati e distratti da mille altre cose, intimoriti da ciò che accade nel mondo, l’annuncio della Pasqua corre il rischio di essere vissuto come un ricordo del passato oppure ridotto a qualche buona azione, appiattendolo sull’orizzonte del qui ed ora”. Il Signore, prosegue mons. Palletti, “non ci ha lasciato semplicemente un messaggio di consolazione o un esempio di vita, ma con la sua morte e risurrezione ha realizzato nella pienezza il progetto per cui Dio ha creato l’uomo, pensandolo a sua immagine e offrendo a tutto il genere umano il dono della salvezza”. “Con i primi testimoni – ammonisce il vescovo – siamo chiamati a non fermarci alla tomba vuota, ma a far esperienza di quella fede che porta all’incontro concreto col Risorto”. “Risorgendo, il Signore – spiega – non si è allontanato da noi, anzi si è reso ancor più presente, in modo nuovo. Presente nei gesti che ha affidato ai suoi apostoli: il Battesimo, l’Eucaristia, la Riconciliazione… Presente, nella sua Parola, alla quale siamo chiamati a dare spazio concreto di ascolto. Presente per essere incontrato nella comunione della preghiera sia personale sia della comunità di fede riunita nel sua nome. Presente in ogni fratello: come non ricordare le parole del Signore ‘Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’ (Mt 25, 40)?”. Mons. Palletti conclude rivolgendo “a tutti l’augurio di una Santa Pasqua, invocando il dono della pace, nella certezza che l’esclamazione pasquale ‘Il Signore é veramente risorto’ non sarà mai memoria lontana di un passato, ma espressione multante nell’oggi della nostra vita”.

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