“Finalmente abbiamo un accordo che deve porre fine ai 15 mesi di morte, distruzione, sfollamento, detenzione e detenzione di ostaggi senza sosta. Questo cessate il fuoco deve essere il fondamento per una tregua duratura che possa aprire la strada alla pace e ai diritti umani per le popolazioni civili che soffrono da tempo”. Così Jan Egeland, Segretario generale del Norwegian Refugee Council (Nrc) sull’annuncio dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. “Israele – aggiunge – deve immediatamente revocare tutte le restrizioni alle agenzie umanitarie e di aiuto per evitare condizioni simili alla carestia e garantire l’accesso a rifugi, cibo e cure mediche per tutti i bisognosi. Hamas e altri gruppi armati devono rispettare i loro impegni e rilasciare gli ostaggi senza indugio”. Egeland ricorda che “La stragrande maggioranza delle case a Gaza è distrutta o danneggiata. Devono essere riparate e ricostruite insieme a scuole, ospedali e altre infrastrutture civili distrutte. La devastazione senza precedenti richiede un massiccio e immediato soccorso e riabilitazione internazionale, a partire da questo cessate il fuoco”. Da qui la richiesta agli Stati Uniti, alla Germania, al Regno Unito e ad altre nazioni “di assicurarsi che Israele tenga aperti tutti i valichi, consentendo un flusso continuo di aiuti che possa alleviare ulteriori sofferenze. Queste ostilità hanno destabilizzato il Medio Oriente ed esposto milioni di civili a una violenza implacabile. Il cessate il fuoco di Gaza non deve solo introdurre una cessazione duratura delle ostilità, ma anche un fermo impegno nei confronti del diritto internazionale, inclusa la responsabilità per i crimini di guerra”. Per porre fine alla violenza, sostiene il segretario del Nrc, “la comunità internazionale deve affrontare le cause profonde di questo conflitto decennale e perseguire una giusta risoluzione in linea con il diritto internazionale. I team dell’Nrc sul campo a Gaza sono pronti – conclude – a intensificare gli sforzi, aiutando le famiglie a iniziare il lungo processo di ricostruzione delle loro vite”.