Aggressioni a sanitari: Iss, al via un progetto Ue per contrastare le violenze negli ospedali

Nel 2023 sono stati segnalati oltre 16mila episodi di aggressione contro i lavoratori nelle strutture sanitarie pubbliche italiane, che hanno interessato circa 18mila persone. Infermiere le vittime più prese di mira, seguite da medici e assistenti sanitari; due terzi delle vittime sono donne. I luoghi più pericolosi sono le sale di emergenza, le unità di cura dei pazienti, le unità psichiatriche e le cliniche ambulatoriali. Secondo il database europeo sulle lesioni (European Injury Database, Eu-Idb) – rende noto l’Istituto superiore di sanità (Iss) -, circa 4 visite su 5 al pronto soccorso a causa di violenza coinvolgono uomini. Tuttavia, nelle aree mediche la percentuale di episodi di violenza contro le donne raddoppia rispetto al dato complessivo, evidenziando un contesto in cui le donne sono soggetti particolarmente vulnerabili. Secondo i dati 2022 del ministero della Salute, circa 700mila persone lavorano nel settore sanitario e assistenziale di cui il 69% sono donne.  Per comprenderne le cause e promuovere interventi a breve e lungo termine è partito il progetto europeo “Building Respectful And Violence-free gender-inclusive Environments in the World Of Work, Brave-Wow” (Costruire ambienti rispettosi e senza violenza di genere nel mondo del lavoro), focalizzato sul settore sanitario.
Brave-Wow, finanziato fino al 2027, comprenderà anche l’impiego dell’intelligenza artificiale. Obiettivo, si legge nella nota dell’Iss, “cercare di valutare il fenomeno nelle organizzazioni sanitarie di Portogallo (paese capofila), Italia, Spagna e Slovenia”. Previsti gruppi di discussione, interviste e analisi dei social media per identificare e affrontare la violenza e il bullismo. I risultati porteranno a strategie, protocolli, metodi e strumenti di lavoro trasferibili. Congiuntamente alle procedure e alle politiche, sarà lanciata una campagna di comunicazione in tutta l’Ue. Per l’Italia saranno contattati almeno 10 ospedali di medie e grandi dimensioni, sul territorio nazionale, per poter stratificare le risposte secondo le diverse figure professionali. Per garantire una buona rappresentatività statistica, il campione sarà selezionato in base alla distribuzione geografica, proporzionale alla quota della popolazione residente (4 ospedali al Nord, 2 al Centro e 4 al Sud).

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