I vescovi della Sicilia ribadiscono l’impegno della Chiesa siciliana contro la mafia e ogni forma di illegalità. Il tema è stato al centro dell’incontro della Conferenza Episcopale Siciliana (CESi), presieduta da mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale che si è svolta nei giorni 13 e 14 gennaio nella sede di Palermo per riflettere su diversi temi di rilevanza ecclesiale e sociale. In queste giornate – spiega una nota diffusa oggi – si è discusso di antimafia, impegno civile, riutilizzo dei beni confiscati e memoria storica. Tutto questo è stato evidenziato dall’intervento di don Luigi Ciotti che ha presentato le attività dell’Associazione Libera ed ha promosso la “Giornata della Memoria e dell’Impegno” per le vittime delle mafie, che si terrà il 21 marzo a Trapani. “Don Luigi – ha detto mons. Raspanti – ha sottolineato non solo l’importanza della lotta contro l’illegalità, ma soprattutto il valore dell’educazione dei giovani, che rappresentano il cuore della nostra società”. Per don Ciotti si è riflettuto sul ruolo della Chiesa e sulla “necessità di unire la testimonianza cristiana con la responsabilità civile. Nonostante gli sforzi ed i sacrifici finora compiuti, il fenomeno mafioso persiste con rapporti sempre più pragmatici e diffusi tra mafia, politica e corruzione. È emersa l’urgenza di un impegno più deciso da parte di tutti, compresa la Chiesa, per diventare una forza etica e sociale. La Chiesa è chiamata a un’azione più incisiva, pur riconoscendo le numerose testimonianze positive esistenti, per contribuire al bene comune con un rinnovato slancio”. Si è discusso, anche, dell’educazione dei giovani e quindi sull’importanza degli oratori. Continua Raspanti: “Abbiamo deciso di approfondire e studiare come rimodulare questa straordinaria attività educativa rivolta ai giovani, alla luce del protocollo firmato con il governo regionale, che ha riconosciuto il valore sociale, civile e culturale degli oratori”. Nel corso dei lavori è stato approvato un Master allo Studio Teologico San Paolo di Catania per Animatori e Formatori Vocazionali, che prevede un percorso dedicato a chi vuole accompagnare e orientare nella scoperta della personale vocazione, secondo il Vangelo. “Abbiamo affrontato il tema delle vocazioni, intese non solo come chiamata al sacerdozio, ma – ha aggiunto il presidente dei vescovi siciliani – come scoperta di ciò che Dio chiede a ciascuno di noi, in qualsiasi ambito della vita. In quest’ottica, abbiamo approvato e patrocinato un Master dedicato a coloro che desiderano accompagnare e guidare giovani e meno giovani nella scoperta della propria vocazione e del senso della propria vita, vivendo la quotidianità secondo il Vangelo”. I vescovi, poi, hanno deciso di tenere la loro sessione autunnale a Tunisi dal 15 al 18 settembre 2025, in occasione di una visita alla Chiesa tunisina.