Bolivia: preoccupazione dei vescovi per irruzione nell’abitazione del vescovo Stetter. Mons. Pesoa (presidente), “speriamo non si tratti di intimidazione verso la Chiesa”

Forte preoccupazione vicinanza all’interessato. La Conferenza episcopale boliviana, attraverso la segreteria generale, ha diffuso un comunicato dopo l’irruzione ordinata dalla Procura nell’abitazione del vescovo emerito della diocesi di San Ignacio de Velasco, mons. Carlos Stetter. “In nessun momento abbiamo dubitato che il suo operato in tutti gli atti amministrativi della diocesi sia sempre stato svolto in totale trasparenza e onestà”, scrivono i vescovi, che chiedono alla Procura di svolgere le proprie indagini, sul presunto reato di riciclaggio di proventi illeciti, nel “quadro del dovuto rispetto delle leggi e dei processi giudiziari, e secondo criteri etici di verità e trasparenza”.
La stessa notizia è stata confermata dallo stesso mons. Stetter, che ha dichiarato che venerdì 19 aprile la Procura ha effettuato un’irruzione nella sua abitazione. Più in dettaglio, il pubblico ministero Gustavo Adolfo Ríos Guaygua e i membri del Dipartimento specializzato anticorruzione (Delcc) hanno fatto irruzione nell’abitazione del vescovo e hanno sequestrato un furgone, denaro e documenti personali. Ieri, durante la messa domenicale, il presidente dell’episcopato, mons. Aurelio Pesoa, vescovo del vicariato apostolico di Beni, ha espresso solidarietà a mons. Stetter per l’irruzione nella sua casa, “che rasenta l’abuso di potere”, esprimendo il desiderio che l’indagine sia condotta nell’ambito della legge, secondo criteri etici e con trasparenza. “E speriamo che non si tratti di un’intimidazione nei confronti dei pastori della Chiesa boliviana”, ha concluso.

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