Diocesi: Caritas veronese, domani pomeriggio il laboratorio “Le mille e una donna: lettura a più voci e cerchio di parola”

Domani, sabato 16 marzo, alle ore 16.30, presso “Baleno. Casa di quartiere” si terrà il laboratorio “Le mille e una donna: lettura a più voci e cerchio di parola”, immaginato e co-progettato da Rete Donna, un network di enti del privato sociale della diocesi di Verona – associazione San Benedetto di Caritas diocesana veronese, Acisjf e Centro diocesano aiuto vita – che, a diverso titolo e per vari livelli di bisogno, offrono assistenza a donne e madri in situazioni di difficoltà.
“A partire dalla lettura a più voci di brevi racconti/fiabe/poesie ambientati in contesti culturali e geografici eterogenei e focalizzati su esperienze di personaggi femminili, si dialogherà su diverse tematiche (emancipazione, libertà, desideri, legami, fratture…), dando vita ad un cerchio di parola generativo sui vissuti, timori, risonanze emotive, pensieri suscitati dai testi”, spiega la Caritas diocesana.
Questa iniziativa, nata su stimolo di alcune donne accolte presso il condominio solidale “Casa Santa Elisabetta”, “rappresenta, da un lato, un’esperienza interessante in termini di partecipazione ed empowerment e, dall’altro, un’occasione di confronto aperto tra donne appartenenti a generazioni e milieux diversi”.
L’idea di un laboratorio permanente di lettura a più voci è emersa in seguito ad un’esperienza di narrazione collettiva attraverso lo strumento del video durata quasi dieci mesi. Le donne coinvolte (inquiline di Casa Santa Elisabetta, ex inquiline, operatrici, volontarie, amiche, etc.) hanno messo a fuoco il desiderio di continuare il lavoro di introspezione corale e individuale, che ha permesso di aprire spazi di relazione autentici e generativi. Attraverso il racconto di sé emergono, infatti, memorie individuali e pezzi di storia comuni, vicinanze inattese e idee per il futuro.
La co-progettazione dell’incontro pubblico, per la Giornata internazionale dei diritti delle donne, è stata un’occasione per sperimentare su un nuovo piano l’alleanza tra gli enti di Rete Donna e per stimolare la riflessione condivisa sul welfare culturale, sull’arte, la bellezza, la cultura, come strumenti di cura, accompagnamento ed empowerment nell’ambito della fragilità femminili.

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