Caso Zuncheddu: mons. Baturi ha consegnato al Papa una lettera in cui chiede un’udienza privata. Il parroco di Burcei, “non ci siamo mai stancati di pregare per lui”

Questa mattina, durante l’udienza a Tv2000 e Radio inBlu2000 per i 25 anni della nascita, il segretario generale della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, ha consegnato nelle mani di Papa Francesco una lettera che Beniamino Zuncheddu gli ha indirizzato, nella quale chiede al Papa un’udienza privata. Beniamino Zuncheddu è l’ex allevatore di Burcei, 59 anni, che ha passato quasi 33 anni in carcere da innocente: è stato assolto venerdì dalla Corte d’Appello di Roma per il triplice omicidio di Sinnai nel 1991. La lettera è stata firmata nei giorni scorsi dal parroco di Burcei, don Giuseppe Pisano, e dal sindaco, Simone Monni. Per il parroco, don Giuseppe Pisano, è grande la gioia per l’assoluzione di Beniamino Zuncheddu, ritornato a casa sabato scorso. Al suo rientro a casa per prima cosa è voluto andare in chiesa, nella parrocchia di Nostra Signora di Monserrat, dove il parroco, don Giuseppe Pisano, era intento a celebrare l’adorazione eucaristica. “Ero inginocchiato in preghiera – racconta il parroco al settimanale diocesano ‘Il Portico’ di Cagliari – e all’improvviso ho visto Luigia, la nipote di Beniamino, starmi accanto e segnalandomi la presenza dello zio. Lui era inginocchiato, su mia indicazione l’ho fatto avvicinare all’altare e lo ho abbracciato. Non potevo non commuovermi, perché credo che dietro a questa liberazione ci sia anche il dito di Dio”. “La nostra comunità – prosegue don Pisano – ha sempre pregato per lui, non ci siamo mai stancati di affidare la sua liberazione alle mani del Signore, che ci ha ascoltato ed ora è libero”.

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