Legalità: Roma, oggi sit in di Libera per non dimenticare l’attentato fallito allo stadio Olimpico e rilanciare la lotta alla mafia che ruba il futuro

(Foto Libera)

“Una strage fallita che avrebbe potuto cambiare il corso della storia del nostro Paese. Quel 23 gennaio del 1994 la mafia cercava il gol decisivo contro lo Stato”. A distanza di 30 anni dall’attentato dinamitardo fallito allo stadio Olimpico di Roma organizzato da Cosa Nostra, che sarebbe dovuto avvenire con l’esplosione di un’autobomba in viale dei Gladiatori a Roma, all’uscita dello stadio, dove si trovava un presidio dei Carabinieri in servizio di ordine pubblico per la partita di calcio Roma-Udinese, Libera con la presenza di Luigi Ciotti ha organizzato oggi un sit in per non dimenticare esponendo uno striscione con la scritta “23 gennaio 1994-2024: 30 anni dalla mancata strage – Continua il nostro impegno contro mafie e corruzione”.
“Non è azzardato affermare – scrive in una nota Libera – che, per le sue proporzioni e gli effetti dirompenti che potevano seguirne, quella Lancia Thema imbottita di esplosivo e tondini di ferro che Cosa nostra era pronta a far saltare in aria diventava la più sanguinosa strage di mafia di tutti i tempi. Abbiamo voluto ricordare quel giorno, dopo 30 anni, per non dimenticare e rilanciare la lotta alla mafia che uccide la speranza, semina terrore e ruba il nostro futuro e valorizzare l’opera di tante realtà, laiche e cattoliche, istituzionali e associative, impegnate per il bene comune, per la dignità e la libertà delle persone.”
L’iniziativa rientra nei 100 passi verso il 21 marzo, la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si svolgerà a Roma con un corteo che attraverserà le strade della Capitale per concludersi al Circo Massimo dove saranno letti i nomi delle oltre 1.000 vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, bambini e bambine, esponenti politici e amministratori morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere.

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