Diocesi: Padova, al via domani la causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio, don Domenico Leonati

Prende il via domani – memoria liturgica di san Francesco di Sales -, ufficialmente e in forma solenne con la prima sessione e la celebrazione presieduta dal vescovo di Padova Claudio Cipolla, la causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio, don Domenico Leonati.
Dopo il parere favorevole della Conferenza episcopale Triveneto (5 giugno 2023), della Conferenza episcopale italiana (23 giugno 2023) e del Dicastero delle cause dei Santi (6 dicembre 2023), lo scorso 12 ottobre il vescovo di Padova ha promulgato l’editto con cui con si annunciava alla comunità ecclesiale la richiesta, da parte del postulatore don Leonardo Scandellari, di avviare la causa di beatificazione di don Domenico Leonati (1703-1793), prete della diocesi di Padova e fondatore delle suore di San Francesco di Sales (Salesie). In quell’occasione veniva anche fatta richiesta ai fedeli che “avessero notizie, dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità del suddetto sacerdote don Domenico Leonati, o fossero in possesso di scritti a lui attribuiti (diari, lettere od ogni altro scritto privato) o in qualunque modo pertinenti alla causa”, di darne notizia al Tribunale diocesano di Padova.
L’editto veniva quindi pubblicato sul sito della Chiesa di Padova e sul settimanale diocesano La Difesa del popolo; sul sito e sulla rivista della congregazione delle Salesie e affisso per un mese in cattedrale, seminario vescovile, chiese parrocchiali di Montagnana, Battaglia Terme, Ponte di Brenta, Santa Croce; nelle case delle Salesie e in qualsiasi altro luogo legato alla figura e al ministero di don Leonati.
La celebrazione di apertura di domani – prima sessione pubblica della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione – vede la nomina degli ufficiali che costituiranno il tribunale, composto dal postulatore, don Leonardo Scandellari, dal delegato vescovile mons. Tiziano Vanzetto, dal promotore di giustizia mons. Antonio Oriente e dai notai, don Alessio Rossetto e Maria Rocca.

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