Naufragio a Lampedusa: Save the children, “oltre 2.000 morti dall’inizio dell’anno. Urge un sistema coordinato di ricerca e soccorso in mare”

“Si teme che oltre 2.000 persone siano morte o disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo dall’inizio del 2023”. E’ il dato diffuso oggi da Save the children, dopo l’ultimo naufragio tra Lampedusa e Tunisia. “Questi numeri rischiano di far diventare quest’anno il peggiore in termini di vittime dal 2016 – afferma l’organizzazione a tutela dell’infanzia -. Dal naufragio di Cutro a quello al largo delle coste della Grecia, alle ripetute tragedie verificatesi nelle ultime settimane al largo di Lampedusa, troppe persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e povertà estrema stanno pagando con la vita il sogno di un futuro possibile per sé e per i propri figli, in assenza di canali sicuri e legali di accesso in Europa. Tutto ciò è inaccettabile e, in gran parte, evitabile: l’Italia e l’Europa si assumano la responsabilità di creare un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare la vita delle persone e aprano canali sicuri e legali di ingresso”. Il team di Save the children è attivo sull’isola, in partnership con Unicef, fin dal primo momento dello sbarco, per fornire supporto psicosociale, ascolto e risposta ai bisogni primari ai minori soli, ai nuclei familiari e alle donne con bambini che approdano dopo la traversata del Mediterraneo.

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