Papa Francesco: all’udienza, “la Gmg ha mostrato che è possibile un mondo dove le bandiere di tutti i popoli sventolano insieme, senza odio e senza armi”

foto SIR/Marco Calvarese

“I giovani del mondo sono venuti a Lisbona numerosi e con grande entusiasmo. Non era una vacanza dei giovani, non era un villaggio dei giovani e nemmeno un viaggio turistico o un evento spirituale chiuso in se stesso. La Gmg è un incontro con Cristo vivo attraverso la Chiesa”. Lo ha detto Papa Francesco, stamani, durante la catechesi nell’udienza generale nell’aula Paolo VI. “La mia visita al Portogallo, in occasione della Gmg, ha beneficiato del clima festoso di questa, dell’ondata di giovani che ha invaso pacificamente il Paese e la sua bella capitale”.
Dal Papa la gratitudine a Dio per questo, specialmente alla Chiesa locale, che, “in cambio del grande sforzo compiuto per l’organizzazione e l’accoglienza, riceverà nuove energie per proseguire il suo cammino, per gettare di nuovo le reti con passione apostolica”. “I giovani in Portogallo sono già oggi una presenza vitale, e adesso, dopo questa ‘trasfusione’ ricevuta dalle Chiese di tutto il mondo, lo diventeranno ancora di più”. Nei pensieri del Papa, l’Ucraina e gli altri luoghi del mondo in cui si combatte. “Mentre in certe sale nascoste si pianifica la guerra – ha agginto il Pontefice -, la Gmg ha mostrato a tutti che è possibile un altro mondo: un mondo di fratelli e sorelle, dove le bandiere di tutti i popoli sventolano insieme, una accanto all’altra, senza odio, senza paura, senza chiusure, senza armi!”. Il messaggio dei giovani è stato “chiaro”. Ma il Papa si è chiesto: “Lo ascolteranno i ‘grandi della terra’? Questo entusiasmo giovanile che vuole pace è una parabola per il nostro tempo, e ancora oggi Gesù dice: ‘Chi ha orecchie, ascolti! Chi ha occhi, guardi!’. Speriamo che tutto il mondo ascolti questa Gmg e guardi questa bellezza dei giovani andando avanti”.

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