Neuroscienze: Di Maolo (Serafico), “uscire dalla logica dell’assistenzialismo. Queste giornate di ricerca siano cantieri di speranza”

(Foto: Istituto Serafico di Assisi)

Mettere la persona al centro. L’innovazione tecnologica specialmente negli ultimi anni ha introdotto nuovi strumenti e metodologie da applicare nelle relazioni di cura, come ad esempio l’analisi del movimento “che in riabilitazione ha raggiunto aspetti innovativi: consente infatti di trasformare il movimento in parametri, consentendo di fare diagnosi molto più precise e di verificarne gli effetti”, ha spiegato Enrico Castelli, responsabile area ricerca di neuroriabilitazione dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, intervenendo al “secondo congresso internazionale sui disturbi del neurosviluppo, disabilità e neuroscienze”, che si è svolto all’Istituto Serafico di Assisi. Secondo Castelli, “questa metodologia consente anche di fare ricerca poiché, grazie ai dati che emergono, è possibile rendersi conto dei miglioramenti di un paziente sulla base delle evidenze scientifiche”. Ma la ricerca scientifica “deve essere centrata non solo sulla malattia e sulla riabilitazione, ma anche sugli aspetti socio-relazionali e sui bisogni di benessere della persona, proprio perché, specialmente ai più fragili, va garantito il diritto di vivere una vita piena”, ha affermato Sandro Elisei, direttore sanitario del Serafico.
Francesca Di Maolo, presidente del Serafico, ha ribadito infatti la necessità di cambiare mentalità nel processo di cura e riabilitazione: “È obbligatorio correggere il tiro e uscire dalla logica dell’assistenzialismo. La ricerca e i dati che emergono dalle numerose evidenze scientifiche ci hanno fatto capire che per prendersi cura di ogni persona nella sua totalità non è sufficiente migliorare le sue capacità; bisogna piuttosto darle la possibilità di partecipare concretamente alla vita”. “Auspico – ha aggiunto – che queste giornate di ricerca, di studio approfondito e di incontro siano dei ‘cantieri di speranza’ capaci di supportare la politica locale, nazionale ed europea nel riscrivere alcune normative e a far maturare nuove visioni che guardino oltre e che permettano di far maturare la vita”.

(Foto: Istituto Serafico di Assisi)

Al Serafico si sono alternati gli interventi di ricercatori, professori e clinici provenienti da tutto il mondo. È intervenuta all’inizio della due giorni, in video, anche il ministro per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che ha sottolineato quanto “il tema dei disturbi del neurosviluppo richiedano una riflessione che, partendo dal benessere e dalla salute, non può prescindere dalla dimensione sociale e relazionale di ogni persona” e ha annunciato “un nuovo strumento, allo studio delle istituzioni, per la presa in carico delle persone con disabilità, che sia universale e non più frammentario, e che porti le istituzioni ad andare incontro ai caregiver”. Don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, ha ribadito quanto “il Serafico sia un modello per la sanità cattolica poiché, attraverso la ricerca scientifica, afferma un modello di riabilitazione integrale della persona con disabilità che va oltre la sua condizione”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori