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Unione europea: mons. Crociata (Comece) al Ppe, “assicurare anche in sede politica riconoscimento delle religioni è garanzia di futuro”

“Assicurare anche in sede politica, non solo nazionale ma anche europea, il riconoscimento delle istituzioni che rappresentano le religioni e un dialogo sistematico e strutturato con esse. È una garanzia di futuro per le stessi istituzioni civili oltre che per la comunità umana tutta intera”. Lo ha detto mons. Mariano Crociata, presidente della Comece, la Commissione degli episcopati dell’Unione europea, intervenendo questa mattina a Santiago de Compostela al XXV Annual Interculture Dialogue with Churches and religious institution, organizzato dal gruppo del Partito popolo europeo (Ppe). “La presenza di fenomeni di fondamentalismo e di radicalizzazione – ha osservato mons. Crociata – viene avvertita giustamente come un appello a cercare di prevenire che la compresenza e il confronto si trasformino in contrasto o in aperta ostilità da parte di qualcuno. In questo senso è essenziale riaffermare che la via per una serena convivenza fra le tradizioni religiose non è quella della rimozione o anche solo della emarginazione della religione dalla pubblica agorà, ma di una sua valorizzazione nella tutela e nella promozione del principio di libertà di religione e di libertà di coscienza. Di qui l’incoraggiamento che deve essere dato al dialogo interculturale e interreligioso per la crescita di una società più giusta e solidale”. Il vescovo risponde così a chi ritiene che “che la società e il cammino del progresso procederebbero meglio se ci si potesse sbarazzare delle religioni”. “Le religioni – ha detto –, quando dialogano autenticamente in una società democratica, svolgono un ulteriore importante servizio. Ricordano infatti che senza risorse ideali e orizzonti più vasti di quelli meramente materiali non c’è società umana che possa reggere”.

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