Vertenza Softlab: mons. Lagnese (Caserta), “trovare strade percorribili per allontanare lo spettro dei licenziamenti e garantire gli stipendi dovuti”

“Chiedo a tutti voi di trovare strade percorribili che possano allontanare lo spettro dei licenziamenti e di garantire il pagamento degli stipendi dovuti. Mi appello alla vostra sensibilità istituzionale e al senso di carità sociale perché, nello spirito di quanto ci ricorda il Santo Padre: il lavoro è unzione di dignità!, nulla resti intentato”. Si conclude con queste parole l’appello rivolto dal vescovo di Caserta, mons. Pietro Lagnese, a parlamentari eletti nei collegi casertani, sindaco di Caserta e presidente di Confindustria Caserta. “Mi rivolgo a voi con spirito umile e rispettoso per segnalarvi il dramma dei 230 lavoratori Softlab, ex Jabil”, spiega il presule, sottolineando che “il progetto di reindustrializzazione che doveva garantire il lavoro per queste persone che avevano lasciato la multinazionale americana non è mai decollato in pratica e pochi di loro lavorano a una commessa ma lamentano il mancato pagamento degli stipendi; tutti gli altri lamentano disfunzioni nel saldo delle competenze”.
“Come vescovo – assicura mons. Lagnese – non intendo sostituirmi alle istituzioni preposte ma nello stesso tempo non posso non farmi uno con la vita, la storia, le tristezze e le angosce delle donne e degli uomini affidati alle mie cure pastorali. Ritengo sia necessario un intervento governativo”. “Mi è stato riferito – prosegue il vescovo – che i lavoratori, attraverso le rappresentanze sindacali locali e nazionali, unitamente alle istituzioni regionali e locali, hanno richiesto l’apertura di un tavolo urgente con la presenza dei signori ministri competenti, componenti del Governo, perché venga esaminata la loro posizione”.

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