Avvento: mons. Savino (Cassano all’Jonio), “dobbiamo vivere una vita con attenzione e responsabilità” per “non essere indifferenti, menefreghisti”

“L’Avvento ci fa capire che esiste un ‘non ancora’, per farci comprendere che Gesù ritornerà. Che c’è una prima venuta nella carne e l’ultima nella gloria dopo la morte e resurrezione”. Lo ha affermato mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, nell’omelia pronunciata nella basilica minore cattedrale della città delle terme, in concomitanza della Giornata della disabilità. “Quando? Non lo sappiamo ma sarà l’ultima volta. Se il Signore ritornerà come dobbiamo vivere? Senza sprecare la vita e il tempo che abbiamo a disposizione. Essere vigilanti – ha evidenziato –, significa che dobbiamo vivere una vita con attenzione e responsabilità. La caratteristica di questo tempo che stiamo vivendo – ha proseguito mons. Savino –, al contrario di come diceva don Lorenzo Milani, è che sembra di vivere il tempo del menefreghismo. Vigilare, invece significa non essere indifferenti, menefreghisti”. “Noi che abbiamo la presunzione di essere normali dobbiamo liberarci dai pregiudizi nei confronti, dei disabili, di abbattere tutte le barriere nei loro confronti, sia quelle architettoniche, ma anche e soprattutto quelle culturali e sentimentali”, ha proseguito il vescovo, aggiungendo che “la parola forte rispetto a loro è inclusione che significa fraternità, che a tutti vengano date le stesse opportunità. Siamo tutti appartenenti a un solo corpo. Su questi nostri fratelli – ha esortato –, si giocano due cose importanti: la civiltà e la democrazia, perché fino a quando non saranno inclusi completamente nel nostro sistema sociale non si può parlare di civiltà ma di democratura. Che l’Avvento ci possa, veramente convertire e cambiare il nostro modo di pensare, guardare e pensare”.

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