Cile: Compagnia di Gesù, indagine preliminare ha stabilito la “verosimiglianza” delle accuse di abuso contro il sacerdote Felipe Berríos

L’indagine canonica preliminare nell’ambito della Compagnia di Gesù del Cile ha stabilito la “verosimiglianza” delle accuse di abuso contro il sacerdote gesuita Felipe Berríos, molto conosciuto nel Paese per il suo impegno sociale e culturale (è autore di diverse pubblicazioni e fondatore di alcune ong). La Compagnia di Gesù in Cile, in un comunicato, ha reso noto di aver “ricevuto l’esito dell’indagine canonica preliminare affidata all’avvocata María Elena Santibáñez, avviata dalla denuncia di una donna adulta contro il sacerdote gesuita Felipe Berríos”. Secondo i protocolli stabiliti dal diritto canonico, e “considerando che l’istruttoria è una fase preliminare alla raccolta di informazioni di fondo, queste sono state inviate dal Provinciale alla Curia generalizia della Compagnia di Gesù a Roma, per la revisione e l’inoltro al Dicastero per la Dottrina della Fede, ente competente che deve determinare i passi da seguire”.
Prosegue la nota: “dopo un’indagine approfondita, che ha visto la testimonianza di più di 40 testimoni, l’Istruttore ha determinato la probabilità di atti di significato sessuale di diversa rilevanza che avrebbero colpito sette giovani donne e adolescenti”. Questi fatti si riferiscono agli anni 1993-2009.
Durante questo periodo rimarrà in vigore la misura cautelare imposta dal Provinciale della Compagnia di Gesù a padre Berríos, in merito alla sospensione dell’esercizio pubblico del ministero sacerdotale. L’interessato, in una dichiarazione, si è proclamato innocente e ha messo in discussione l’indagine preliminare in quanto, secondo il religioso, “non fa distinzione tra i quattro denuncianti e i tre resoconti di altre persone, e non spiega la differenza tra un fatto plausibile e che è successo davvero”.

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