Pasqua: mons. Di Donna (Acerra), “attraversiamo la notte con ragione alla luce della fede nella risurrezione del Signore”

“Noi siamo nella notte, in particolare nella notte della ragione. E il sonno della ragione, diceva un autore, genera mostri”. Lo ha detto nell’omelia di Pasqua il vescovo di Acerra, mons. Antonio Di Donna. Parlando della guerra in Ucraina, “inaccettabile, una follia, anacronistica”, oltre alle colpe del “regime autoritario e spietato di Mosca”, il presule ha denunciato anche “le responsabilità dell’Occidente, dell’Europa, e soprattutto degli Stati Uniti, insieme alla Russia, veri protagonisti di questo conflitto. La vera guerra che si sta combattendo è tra queste due potenze, l’Ucraina è solo la vittima creata da loro. I potenti decidono, mostrano i muscoli, vogliono ridisegnare l’assetto mondiale, e i poveri muoiono”. Ma “l’Ucraina e noi europei, più che gli Stati Uniti, pagheremo il prezzo più pesante in termini di sacrifici. Già se ne vedono i segnali con i costi delle materie prime, e non mi riferisco solo al gas, ma Dio non voglia, anche ad altro come al grano”. Per il vescovo, “il massimo di questa ondata di irrazionalità che ci sta prendendo tutti con furia: l’escalation delle armi, la corsa al riarmo, l’aumento delle spese militari”, ma “è una pazzia, la vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politiche militari. La vera risposta è un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo ormai globalizzato. Non mostrando i muscoli, non facendo vedere i denti. Un modo diverso di impostare le relazioni internazionali”. Di qui l’appello “al Parlamento e al governo italiano di cambiare le scelte sull’aumento delle spese militari, che incidono sui bisogni reali della povera gente, e di approvare il Trattato di proibizione delle armi nucleari”.
Ma, ha proseguito mons. Di Donna, “c’è un’altra notte della ragione”, quella “dell’inquinamento ambientale, che viviamo nella nostra terra. C’è una corsa di varie aziende a impiantarsi sul nostro territorio, che chiedono alla Regione di venire da noi, e la Regione inevitabilmente concede l’autorizzazione. Si tratta di aziende che smaltiscono rifiuti anche pericolosi”.
Come risposte alla notte della ragione, il presule ha individuato tre atteggiamenti possibili. Il primo è “quello di aggrapparsi ad un ottimismo superficiale e ingenuo”, ma “la crisi è troppo profonda perché le cose si sistemino così facilmente”. Il secondo è quello “dello scoraggiamento, della paura, del panico”, ma “questo atteggiamento di rassegnazione e pessimismo noi lo respingiamo con forza come indegno e contrario alla nostra fede e ragione”. “Rimane solo un terzo e ultimo atteggiamento, il solo che merita di essere preso in considerazione in questo giorno di Pasqua – ha osservato -. Esso ci spinge a non subire la notte, ma a sforzarci di comprenderla, attraversarla e attraversarla tutta, alla luce di questo cero, del Cristo Risorto”.
Di qui l’invito: “Attraversiamo questa notte, attraversiamola con ragione, con lucidità alla luce della fede, la fede nella risurrezione del Signore, questo significa che l’impossibile è diventato possibile, niente è ineluttabile, neppure la guerra, è possibile ricominciare sempre, anche dalle macerie Dio può far nascere la vita”.

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