Diocesi: Gallipoli, il ritorno delle processioni della Settimana Santa. Mons. Filograna (vescovo), “C’è un desiderio di vivere, di toccare l’esperienza religiosa”

foto SIR/Marco Calvarese

La fine dello stato di emergenza Covid, ha permesso la ripresa dei riti della Settimana Santa che in tutta Italia raccolgono migliaia di persone, soprattutto nel sud, come ad esempio a Gallipoli, dove la pietà popolare è particolarmente sentita e le diverse confraternite erano impazienti di poter tornare ad organizzare ed animare i diversi momenti. Le strade del centro storico e quelle della città nuova, si sono riempite di fedeli e penitenti che, seguendo il suono di tamburi, trombe, troccole e degli strumenti della banda musicale, hanno segnato i momenti fondamentali del periodo di Pasqua. Iniziando già dal venerdì prima della Domenica delle Palme con la processione della Madonna Addolorata, quando la statua della Vergine Maria è uscita dalla chiesa del Carmine. Il Giovedì Santo tutte le confraternite, assieme ad altre associazioni, si sono alternate nel pellegrinaggio tra le chiese della città, per pregare visitando i “sepolcri”, gli altari della reposizione, fino al Venerdì Santo, quando alle 17 è iniziata la processione dei misteri e del Cristo morto rientrata all’una di notte. Alle tre del mattino del Sabato Santo, è stata la volta della processione di Maria Desolata, conclusasi verso le 11 con la benedizione davanti alla chiesa del Santissimo Crocefisso di mons. Piero De Santis, parroco della basilica concattedrale di Sant’Agata, che ha seguito e vissuto ogni momento.

foto SIR/Marco Calvarese

“La processione non è fine a se stessa, è un segno, dobbiamo seguire il Signore sempre. Dobbiamo ispirare la nostra vita al Vangelo, in tutte le scelte”, sono state le parole del parroco gallipolino, che riconosce il forte valore della pietà popolare come rappresentazione della fede.

foto SIR/Marco Calvarese

“C’è un desiderio di vivere, di toccare l’esperienza religiosa. Un desiderio ancestrale che si trova nel profondo del nostro cuore che si trasmette di generazione in generazione”, dichiara mons. Fernando Filograna, vescovo di Nardò-Gallipoli, che riconosce l’emozione del popolo come la testimonianza dell’evangelizzazione che arriva direttamente dal Signore, superando i progetti religiosi, “la Grazia di Dio lavora di più, meglio e prima di noi”. Citando Papa Francesco ed in particolare l’esortazione apostolica Evagelii Gaudium, mons. De Santis sottolinea il valore della pietà popolare, quale tesoro prezioso della Chiesa cattolica, “veramente quando la pietà popolare viene vissuta con intensità, quando facilita l’annuncio della parola e l’incontro con il Signore Gesù, davvero tocca le vite delle persone. Basti riconoscere, per esempio, che in alcuni degli oltre 600 giovani presenti nei sodalizi, è iniziata l’esperienza di un itinerario vocazionale”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia