Papa Francesco: alle Figlie di Maria SS. dell’Orto, “attento al mondo è chi non rimane al balcone”

(Foto Vatican Media/SIR)

Come essere “attente al mondo” in una “cultura dell’autoreferenzialità, dell’indifferenza, dell’egoismo, che turba l’ordine della relazioni umane e apre alle tante scorciatoie della schiavitù dell’ingiustizia, dello sfruttamento, che offendono la dignità delle persone”? Alcuni suggerimenti li ha dati oggi Papa Francesco alle religiose partecipanti al XX Capitolo Generale dell’Istituto Figlie di Maria SS. dell’Orto, ricevute in udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano. Le religiose si ispirano a San Giuseppe, un modello seguito anche dal loro fondatore, Sant’Antonio Maria Gianelli, apostolo del Vangelo del lavoro, di cui il Papa ha ripercorso vita e storia dell’Istituto. Perciò il tema scelto per il Capitolo generale: “Attente al mondo, con il cuore in Dio”, osserva Papa Francesco, “traduce bene l’ispirazione gianelliana del prendersi cura, del farsi prossimo, del fare il bene, radicato nella vita consacrata al Signore”. Il Papa invita le suore ad affrontare le difficoltà “con fiducia e speranza”, con “atteggiamento umile e coraggioso”, con “un cuore immerso in Dio” e “una vita che profuma di Vangelo: ricca di comprensione, di fraternità, di tenerezza, di gioia, di dono di sé” . “Il mondo ha sete di questa vita buona, ma da solo non può darsela – ha precisato -; ha bisogno di vederla testimoniata, e non da persone fenomenali, ma da persone semplici, con limiti e debolezze e tuttavia piene della forza dello Spirito Santo”. Due sono le tracce di riflessione indicate da Papa Francesco per essere “attente al mondo”: “La prima è questa: attento al mondo – in senso evangelico – è chi sa stupirsi, chi è aperto a cogliere i semi del regno di Dio presenti nella realtà, perché sa che lo Spirito Santo è sempre all’opera e lavora liberamente e in maniera spesso sorprendente. ‘Attenzione’ dunque non come giudizio, o pregiudizio, non come sospetto o diffidenza o paura, ma come sano realismo, semplicità, saper prendere le situazioni e le persone così come sono”. La seconda: “attento al mondo è chi non rimane ‘al balcone’, non osserva con distacco, ma si avvicina, si china, tocca con mano. Attenzione dunque come vicinanza, farsi prossimo, prendersi cura”. A partire “dalla propria famiglia, cioè dalle vostre comunità! Come posso essere ‘attenta al mondo’ se non so essere attenta alla mia vicina di camera, alla mia compagna di lavoro?” Il Papa ha perciò pregato perché “nelle vostre comunità si respiri un clima sereno di fraternità, un calore di accoglienza, di comprensione, di magnanimità”.

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