Famiglia e disabilità: Miselli (psicologo), “bisogna passare dalla colpa alla responsabilità perché tutti noi possiamo fare la differenza per le persone con autismo”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“È importante fidarsi dei professionisti, ma quello che dico sempre è che le famiglie non hanno bisogno di essere sostituite bensì di un po’ di sostegno”. Così Giovanni Miselli, psicologo e psicoterapeuta della Fondazione Sospiro, durante il seminario dedicato alla famiglia e alla disabilità dal titolo “Generare percorsi di reciprocità nella comunità cristiana”, promosso dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità in collaborazione con l’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia. “Quando prepariamo i sostegni per i genitori – spiega – usiamo la metafora delle due montagne: il genitore mentre sta scalando la montagna riceve aiuto, non perché i professionisti sono in vetta, ma perché sono sulla montagna accanto, pronti a dare suggerimenti. Ognuno sta scalando la propria cima. Ogni tanto i genitori tendono a mettere in alto il professionista, ma la verità è che non è così”. L’esperto ha ricordato come nelle linee guida nazionali sull’autismo, la prima raccomandazione sia rivolta alle famiglie che non vanno lasciate sole. “Fino a poco tempo fa – ricorda – le famiglie venivano colpevolizzate. Riconoscere che le famiglie vadano aiutate anche dal punto di vista scientifico è un bel cambio di prospettiva. Qualsiasi persona avrebbe delle difficoltà quindi bisogna avere rispetto. In secondo luogo, bisogna passare dalla colpa alla responsabilità. Vorrei – esorta – che tutti noi fossimo capaci di rispondere a queste persone perché tutti noi possiamo fare la differenza”. Sul dopo di noi, l’esperto aggiunge come sia “una strada inesplorata” ma che ci sono progetti nazionali. “Il coinvolgimento – conclude – è riuscire ad ascoltare i desideri della persona adesso. Non si comincia con la fine della vita ma adesso”.

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