Consacrazione Ucraina e Russia a Maria: Marcianò (Ordinario militare), “la guerra inizia nel cuore di ognuno di noi”

(foto Ordinariato Militare)

L’Ordinario militare per l’Italia, Santo Marcianò, ha presieduto ieri sera nella chiesa di Santa Caterina a Magnanapoli in Roma, la recita del rosario per la pace, con testi di san Giovanni XXIII, patrono dell’esercito (dalla Pacem in Terris) e di Papa Francesco (dall’omelia al sacrario militare di Redipuglia, 2014). Prima dell’atto di consacrazione e affidamento ha tenuto una breve riflessione mettendo in evidenza “il bisogno di gridare, di implorare dal Signore, per intercessione del cuore immacolato di Maria, il dono della pace”. “Vorrei che sperimentassimo – ha ribadito – la fraternità universale e sperimentassimo la Chiesa, che è comunità d’amore, che è famiglia e famiglia di famiglie. Vorrei che sentissimo dentro l’angoscia, la sofferenza che sono nel cuore del Papa”. Ha poi aggiunto: “Vorrei che chiedessimo la compunzione del cuore, il pianto, un pianto no liberatorio ma penitenziario, un pianto consapevole del peccato, del nostro peccato, di quello di ciascuno di noi, del peccato del mondo, del peccato sociale che sporca la società, le società”. “Siamo vittime – ha proseguito – di un no gridato al Dio dell’amore, al Dio della pace. Chiediamo pertanto al Signore che ci perdoni, che perdoni i nostri peccati”. Inoltre “perdono per la guerra in corso e per tutte le guerre”. “La guerra – ha concluso – non inizia quando due popoli si scontrano, la guerra inizia nel cuore di ciascuno di noi tutte le volte che non abbiamo il coraggio di chiedere perdono, quando non riusciamo più a guardarci negli occhi, quando nelle famiglie non si vive la serenità e la concordia”. Ed ancora: “nasce quando nelle istituzioni, nel mondo del lavoro, nella società si fa di tutto per calpestare i diritti degli altri pur di raggiungere i propri personali obiettivi, per il proprio pseudobenessere, per il proprio potere; nasce quando la corruzione ha il sopravvento sulla giustizia, quando nella Chiesa si perde di vista l’essenza dell’essere famiglia dei figlio di Dio e si generano divisioni tra gruppi, tra preti, tra vescovi, dei vescovi col Papa, dei fedeli laici con i vescovi.”

 

 

 

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