Sport: Csi sullo sciopero delle piscine, “preoccupazioni condivisibili e motivate. È ora di dare risposte”

(Foto Csi)

“Così si chiude! Non possiamo andare più avanti, con queste tariffe insostenibili”. Le grida d’allarme arrivano dalle società sportive e da diversi comitati territoriali del Csi e riguarda l’aumento, nel primo mese del 2022, delle bollette del gas e dell’energia elettrica negli impianti sportivi ed in particolare nelle piscine. “Un coro unanime da Verbania a Bari, da Modena a Genova, da Roma a Milano; ad ogni latitudine della penisola”, si legge in un comunicato del Csi. “Il caro bollette, con aumenti oltre il 50%, interessa praticamente tutti: privati, associazioni, aziende e istituzioni. Se non è un altro lockdown, poco ci manca”, sottolineano da via della Conciliazione, sede storica della presidenza nazionale del Centro sportivo italiano. “Le piscine, dopo i tanti mesi complicati di chiusure e restrizioni dovute al Covid, soffrono particolarmente, ma i rincari colpiscono in generale tutto il sistema dell’impiantistica sportiva”.
“Serve urgentemente un tavolo di regia con le istituzioni – afferma sul tema il presidente del Csi, Vittorio Bosio – e sollecitiamo il Governo ad assumere al più presto provvedimenti concreti, onde evitare l’inevitabile chiusura di tanti poli natatori in Italia. Siamo molto vicini al mondo delle società sportive; negli ultimi due anni, il mondo dello sport italiano è stato tra i settori più fortemente colpiti dalle comprensibili restrizioni conseguenti alla pandemia; a fronte di questo, non sempre l’azione del Governo è stata concretamente incisiva per la vita delle associazioni e società sportive dilettantistiche, ma anche degli stessi Enti di promozione sportiva, spesso con ristori economici che non tenevano in conto delle importanti e proporzionali differenze tra le varie realtà sportive, creando evidenti sperequazioni nella distribuzione dei sostegni pubblici”. “Di questa situazione – prosegue il presidente del Csi – ne hanno sofferto in particolare gli impianti natatori, rimasti completamente chiusi per oltre 10 mesi e riaperti a capienza comprensibilmente ridotta, ai quali ora stanno arrivando le prime bollette pazze, con rincari di luce e gas, di cui questi impianti sono grossi utilizzatori per la loro stessa natura, tali da rendere assolutamente insostenibile la situazione”.
“Il Csi – conclude Bosio – non può che condividere le più che motivate e concrete preoccupazioni dei gestori e fa un appello a tutte le forze di Governo perché cerchino rapidamente soluzioni a sostegno del settore impiantistico sportivo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori