Vocazione: si è conclusa oggi la Settimana di studio per i formatori di seminario

“Cosa è veramente la libertà all’interno di un percorso vocazionale? E come essere dei formatori di futuri sacerdoti credenti ma soprattutto credibili?”. Sono alcuni degli interrogativi a cui si è cercato di rispondere nel corso della Settimana di Studio per i formatori di seminario di quest’anno, promossa dal Centro di Formazione Sacerdotale della Pontificia Università della Santa Croce dal 31 gennaio al 4 febbraio. Più di 70 i partecipanti da varie nazioni a questa settima edizione, che si è svolta sia in presenza che online. “Solo nell’ambito del libero rapporto personale, familiare e di amicizia con Cristo i candidati al sacerdozio possono far fiorire la propria umanità”, ha detto in apertura dei lavori il prefetto della Congregazione per il Clero, Lazzaro You Heung sik. Gli ha fatto eco il prelato dell’Opus Dei e gran cancelliere dell’Università della Santa Croce, Fernando Ocáriz, spiegando che “l’amore deve essere inteso come senso ultimo della libertà”. Un amore che “non è solo sentimento ma atto libero della volontà; un perno, la base solida su cui poggiare le proprie scelte e di conseguenza la propria vocazione”. Arturo Bellocq, docente di Teologia Morale alla Santa Croce, ha concluso la prima giornata approfondendo il percorso di formazione della libertà interiore, attraverso l’acquisizione di “una reale capacità di fare della propria vita una cosa bella e grande, di cui valga la pena, anche se sarà faticoso”.

Nella seconda giornata – si legge in una nota – si è riflettuto sull’importanza dell’educazione in questo ambito. È intervenuto il cardinale vicario di Roma, Angelo de Donatis, che ha posto l’accento sul concetto di “obbedienza” inteso come cammino di libertà necessario per un giusto e sano discernimento. Parlando poi di credibilità dei pastori e di chi li forma, ha ricordato che “la dimensione migliore è camminare sempre con la consapevolezza di essere in formazione. Nessuno è arrivato. Anche il formatore deve sentirsi nella dimensione della conversione e la conversione non si raggiunge mai. È tutta la vita che si è in conversione”. La “Libertà dei figli di Dio” è stato il tema della terza giornata. L’intervento di Mariano Fazio, vice gran cancelliere della Santa Croce, ha affrontato i principali ostacoli nel cammino verso la libertà: il sentimentalismo e il volontarismo: “Non si tratta di non compiere il nostro dovere o di non lottare per raggiungere i nostri obiettivi”. Ciò che conta davvero è che cerchiamo di “adempiere quei doveri o propositi per amore, con la libertà dei figli di un Padre che sa che mettiamo la buona volontà, anche se a volte potremmo non riuscirci”. In collegamento streaming padre Amedeo Cencini, docente alla Pontificia Università Salesiana, il quale ha sottolineato l’importanza che ha e deve avere la libertà nella vita spirituale: “senza sarebbe impossibile una vita degna e feconda”. L’ultima giornata dei lavori, dal titolo “Vivere la libertà nel sacerdozio” è stata approfondita da Francisco Insa, moralista e Segretario del Centro di Formazione Sacerdotale.

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