Russia: il segretario generale del Wcc, rev. Ioan Sauca, ha incontrato il Patriarca Kirill a Mosca per “costruire ponti di pace e riconciliazione attraverso incontri e dialoghi”

Il segretario generale ad interim del Consiglio Mondiale delle Chiese (Wcc), il Rev. Ioan Sauca, ha visitato Mosca questa settimana, incontrando il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia, e rappresentanti di quella che è considerata la chiesa più grande come membro dell’organismo ecumenico. E’ un comunicato del Wcc diffuso questa mattina a renderlo noto. Secondo quanto riporta il Wcc, il Rev. Ioan Sauca, membro della Chiesa ortodossa di Romania, ha focalizzato la sua visita sulle conseguenze della XI Assemblea Generale del Wcc che si è svolta a Karlsruhe in Germania ai primi di settembre e “in particolare sulla dichiarazione approvata” sulla “Guerra in Ucraina, Pace e giustizia nella regione europea”. Il documento era stato al centro di una discussione, nel contesto di un’Assemblea in cui sedevano sia i rappresentanti della chiesa russa sia delle chiese ucraine. La visita a Mosca del segretario generale ad interim del Consiglio Mondiale delle Chiese è avvenuta su richiesta del Comitato centrale del Wcc e “fa parte di una serie di visite che includono il Medio Oriente, il Libano, la Siria, la Palestina, Israele, l’Ucraina e ora la Russia con l’intento – si legge nel comunicato – di costruire ponti di pace e riconciliazione attraverso incontri e dialoghi e per evitare conflitti militari, guerre e violenze”. Il programma della visita ha previsto anche una visita al Centro della Chiesa di Mosca per l’assistenza ai rifugiati e discussioni con i rappresentanti dell’Accademia teologica di Mosca. Con il Rev. Sauca c’era il Rev. Benjamin Simon, dirigente del programma del WCC per le relazioni con la Chiesa e accompagnato da padre Mikhail Gundiaev, rappresentante della Chiesa ortodossa russa presso il Wcc. Nella Dichiarazione approvata dall’Assemblea generale del Wcc a Karlsruhe in Germania sulla “Guerra in Ucraina, Pace e giustizia nella regione europea”, le chiese definivano la guerra in Ucraina “illegale e ingiustificata”, “incompatibile con la natura stessa e la volontà di Dio per l’umanità”. E pertanto, si legge, “contro i nostri principi cristiani ed ecumenici fondamentali”. Da qui l’appello delle Chiese cristiane di tutto il mondo “ai nostri fratelli e sorelle cristiani e alla leadership delle chiese in Russia e in Ucraina, affinché alzino la loro voce per opporsi alle continue morti, distruzioni, sfollamenti e depredazione del popolo di Ucraina”.

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