Diocesi: Perugia, sabato 21 il card. Bassetti presiede la messa per 7° anniversario morte del servo di Dio Giampiero Morettini

Sabato 21 agosto ricorre il 7° anniversario della nascita in Cielo del giovane seminarista servo di Dio Giampiero Morettini (1977-2014), figlio della Chiesa di Perugia-Città della Pieve. Lo scorso 22 maggio il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ha aperto, nella cattedrale di San Lorenzo, il processo diocesano sulla vita, virtù e fama di santità di Giampiero, un giovane, ha commentato il presule durante l’omelia della celebrazione, che “ha regalato la sua vita a Dio”. Questo dono per il Signore, ha proseguito il cardinale, “Giampiero lo ha fatto vivendo in maniera esemplare il suo stato di seminarista, sereno e allegro, disponibile con tutti, radicato nella preghiera personale e comunitaria, con fedeltà, con semplicità ma con tenacia… E non ha mollato neppure nei giorni, nelle settimane dell’agonia, del dolore, della malattia, quando dopo l’intervento al cuore, crocifisso a quel letto della terapia intensiva cardiologica, era lui che infondeva coraggio con un sorriso, con una parola, finché gli è stato possibile, chi lo andava a trovare”.
Sarà lo stesso card. Bassetti a presiedere la messa in ricordo del giovane servo di Dio, sabato 21 agosto, alle ore 18, nella chiesa parrocchiale di San Pio da Pietrelcina di Castel del Piano assieme al parroco don Francesco Buono, postulatore del processo diocesano avviato tre mesi fa. “Abbiamo bisogno di testimoni dell’Amore, che lasciano in questo tempo scintille di luce che ci indicano il cammino”, ricorda il parroco nell’invitare quanti vorranno partecipare alla celebrazione eucaristica del 7° anniversario della morte di Giampiero a cui seguirà, domenica 22 agosto (ore 17), presso il cimitero di Sant’Angelo di Celle (Deruta) dove riposa il suo corpo, una seconda celebrazione presieduta da don Simone Pascarosa e don Gino Ciacci.
“Giampiero Morettini in vita, in morte e dopo la morte – aggiunge don Buono – ha donato e continua a donare il sorriso di Dio che ci riaccende ogni volta che la vita quotidiana prova a spegnarci. I santi non sono solo quelli dei grandi gesti nelle grandi occasioni, ma coloro che fanno dell’ordinario lo straordinario di Dio. Noi crediamo perché vediamo qualcuno che crede, amiamo perché vediamo qualcuno che ama, speriamo perché vediamo qualcuno che spera e diciamo: anche io! Perché chi è testimone dell’Amore fa la cosa giusta al momento giusto. Oggi”.

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