Festa dell’Assunta: card. Bassetti (Perugia), “non possono esistere scorciatoie per abbreviare la vita”

“È l’undicesima volta che io celebro con voi la festa della Madonna dell’Assunta, sottolineo la festa della Madonna Assunta, perché questa mattina, all’uscita dall’episcopio, in piazza IV Novembre, alcune persone mi hanno augurato: ‘Vescovo, buon ferragosto!’. Vi dico la verità, se mi avessero detto ‘buona festa dell’Assunta’ sarei stato più contento”. Così il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ieri nel saluto introduttivo alla celebrazione eucaristica della solennità della Beata Vergine Maria dell’Assunta, nell’omonima chiesa parrocchiale del quartiere perugino di Monteluce.
Il cardinale ha poi aggiunto: “Anche questo è il segno di una mentalità che si è molto secolarizzata, ma i mali della nostra società, della nostra vita, sono ben altri”.
Nel commentare il passo evangelico di Luca, della visitazione di Maria a sant’Elisabetta, il porporato ha detto: “Nel cuore del mese di agosto sia la Chiesa d’Occidente che quella orientale celebrano congiuntamente la festa dell’Assunzione di Maria al Cielo, un segno della Chiesa unica che ravvisa sé stessa nella icona della Madre di Dio Assunta in Cielo… Maria, potremmo dire, è la prima evangelizzata, è la prima evangelizzatrice, perché appena ha ricevuto l’annuncio dell’Angelo, in fretta, dice l’evangelista Luca, si mette in cammino verso la regione montuosa della Giudea per andare ad incontrare la cugina Elisabetta, non solo per un atto di amore e carità verso una parente più anziana, ma soprattutto per portare il motivo della sua gioia e della sua speranza: Gesù Cristo e la salvezza del mondo. La fretta di Maria nel comunicare il messaggio più grande, quello della fede, sia anche la nostra fretta nell’accogliere, nell’annunciare e nel testimoniare Gesù”.
Nel soffermarsi sul significato dell’Assunzione al Cielo, il cardinale ha ricordato che “Maria, come Gesù, si trova in Cielo in anima e in corpo. È una festa meravigliosa anche per mettere in evidenza quella che è la nostra vocazione cristiana. Maria, nei viaggi terreni, non si è mai staccata da Gesù, sempre al suo fianco… E questo aspetto riguarda anche la nostra vita, perché tale è il destino della madre e tale è il destino dei figli… È un mistero grande quello che oggi celebriamo, perché coinvolge non soltanto la nostra vita, il nostro impegno cristiano, la cura del nostro corpo destinato alla resurrezione”. Per questo, ha osservato, “la nostra vita è sacra fin dall’origine, fin dal primo concepimento, fino alla fine. Non possono esistere scorciatoie per abbreviare la vita e quanto è importante la riflessione sull’Assunzione al Cielo di Maria, perché si incamminano tutti coloro che legano la loro vita al Figlio di Dio. Purtroppo ci dimentichiamo spesso che noi siamo fatti per il Cielo e il nostro pellegrinare non è senza meta: cielo e terra, attraverso Maria, si intrecciano in un abbraccio tenerissimo”.

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