Canada: imbrattata a Edmonton la statua di Giovanni Paolo II. Arcivescovo Smith, “siamo con i popoli indigeni”. “Attendiamo con impazienza la guarigione delle nostre relazioni”

“I fedeli della parrocchia del Santo Rosario, e il popolo dell’arcidiocesi di Edmonton, sono con i popoli indigeni in questo momento di profondo dolore. Con loro condividiamo con sofferenza la triste eredità delle scuole residenziali e attendiamo con impazienza la guarigione delle nostre relazioni. Possa il Creatore aiutare tutti noi a esprimere il nostro dolore in un modo che costruisce e guarisce, e metterci tutti sulla via della verità e della riconciliazione”. Lo scrive l’arcivescovo di Edmonton, mons. Richard Smith, in un comunicato a commento dell’atto vandalico che ha colpito la statua di Giovanni Paolo II davanti alla chiesa cattolica del Santo Rosario. L’incidente è avvenuto sabato sera. Sulla base della statua, sono stati ritrovati decine di impronte di mani e piedi realizzate in vernice rossa. La polizia sta indagando sul movente. Non si sa se l’atto vandalico sia stato commesso contro la comunità cattolica polacca o contro la Chiesa cattolica canadese a seguito dei ritrovamenti di tombe anonime nei terreni di ex scuole residenziali per indigeni che hanno profondamente scosso il Paese. L’incidente di Edmonton, tra l’altro, è avvenuto lo stesso giorno in cui due chiese cattoliche sono state distrutte da un incendio nella Columbia Britannica meridionale, nelle terre delle comunità indigene. Altre due chiese cattoliche erano state avvolte dalle fiamme nell’Okanagan la scorsa settimana. Per questo le autorità del posto hanno sollevato l’ipotesi di un incendio doloso per protestare contro il ruolo della Chiesa cattolica nella gestione delle scuole residenziali. “Siamo addolorati – scrive mons. Smith – dall’atto di vandalismo che è stato fatto sulla statua di San Giovanni Paolo II nella Parrocchia del Santo Rosario. In un momento in cui il nostro Paese è fortemente consapevole della necessità della riconciliazione con i popoli indigeni di questa terra, è utile ricordare le parole con cui Papa Giovanni Paolo II, durante la sua visita del 1987 a Fort Simpson, affermò con forza l’intrinseca bontà della cultura e delle tradizioni indigene, ed espresse solidarietà alle Prime Nazioni, ai Metis e ai Popoli Innu in difesa dei loro diritti”. “La mia venuta in mezzo a voi – disse Giovanni Paolo II in quell’occasione – guarda al vostro passato per proclamare la vostra dignità e sostenere il vostro destino. Oggi ripeto queste parole a voi ea tutti i popoli aborigeni del Canada e del mondo. La Chiesa esalta l’uguale dignità umana di tutti i popoli e difende il loro diritto a sostenere il proprio carattere culturale con le sue tradizioni e costumi distinti”.

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