Rosario Livatino: Cafiero De Raho, “era un magistrato umile e riservato, sua beatificazione passo avanti nella lotta alle mafie”

“La beatificazione del giudice Rosario Livatino sarà per me un grande momento di partecipazione emotiva: Livatino è stato mio compagno di corso, entrammo insieme in magistratura e avemmo diverse occasioni per prepararci insieme a esercitare la funzione di magistrato”. Lo dichiara il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, che ricorda così il magistrato ucciso dalla mafia che domani sarà beatificato: “Era un magistrato umile e riservato, due qualità che avrebbero contraddistinto la sua azione nella lotta alla mafia e nell’onore con cui ha condotto tutta la sua esistenza terrena”.
De Raho, che sarà presente alla cerimonia di beatificazione ad Agrigento, sottolinea come “Livatino coniugasse sempre i valori del cristianesimo attraverso l’esercizio della sua funzione”. “Equilibrio e carità in lui andavano di pari passo, doti che gli permettevano di comprendere il contesto operativo senza rigidità”. “La sua beatificazione – conclude De Raho – non è solo un atto simbolico, ma un grande passo avanti della Chiesa nella lotta alle mafie, che di una retorica più pagana che cristiana e di legami territoriali si sono nutrite per decenni”.

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