Diocesi: Prato, Alessandro Ventura chiede al vescovo Nerbini di diventare sacerdote davanti ai suoi studenti

La sua vocazione è maturata nella scuola. Ed è stato proprio a scuola, tra i suoi studenti, che ha iniziato il cammino per diventare sacerdote. Alessandro Ventura, della diocesi di Prato, 33 anni da poco compiuti, docente di religione, ha scelto di essere prete tra i giovani e per i giovani. Oggi ha infatti vissuto il rito dell’ammissione agli ordini sacri, il passo col quale, generalmente in chiesa all’interno di una celebrazione eucaristica, si chiede ufficialmente alla Chiesa e al vescovo di intraprendere il cammino di formazione al sacerdozio, nell’aula magna dell’Istituto Marconi, davanti al vescovo Giovanni Nerbini e circondato dall’affetto di alcuni dei suoi studenti e colleghi.
“Coraggio, desiderio, novità. Ecco le coordinate di una scelta e di una vocazione. Queste tre parole non devono fare paura, ma essere la guida per la nostra autentica realizzazione nella felicità” ha detto Ventura. “Coraggio è l’espressione di un amore forte, così dirompente che non ha nulla da temere”, i desideri “sono necessari, ci fanno diventare sale e luce, insaporiscono e illuminano la nostra vita”, ha spiegato. “Quella che abbiamo condiviso oggi è una novità, per la scuola, per me e per ognuno di voi. Gesù parla a tutti, e a ciascuno stupisce sempre con una novità nella vita. Occorre dunque coraggio, occorre desiderarlo”.
L’iniziativa si è svolta alla vigilia della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che quest’anno cade domani, domenica 25 aprile. “Alessandro Ventura oggi ha fatto la sua scelta e inizia questa strada verso il sacerdozio. Quello che farà lui non è una professione, ma una relazione – ha detto il vescovo Giovanni rivolgendosi ai ragazzi – Dio oggi chiede a lui se è pronto a lasciarsi guidare e questa relazione fonderà tutta la sua vita”. Di qui un augurio ai ragazzi: “la vostra ricerca e il vostro cammino, mentre continuate le vostre relazioni, possa cercare questo senso grande e profondo che c’è in ognuno di voi”.

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