Agriturismo: Istat, aziende in crescita nell’anno della pandemia (+2%) ma crolla il loro valore economico. Arrivi mai così bassi dal 2010

“La crisi sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 non ha prodotto effetti negativi sul numero delle aziende agrituristiche che, rispetto al 2019, aumentano di 484 unità. Si conferma in tal modo la crescita che dal 2007 caratterizza questo settore: negli ultimi 13 anni è stata in media nazionale del +41,4%, con un saldo attivo di 7.340 strutture e raggiunge +61,3% nel Nord-ovest, +45,6% nel Centro, +41,9% nelle Isole, +36,2% nel Sud e +30,2% nel Nord-est”. Lo rende noto oggi l’Istat diffondendo il report “Le aziende agrituristiche in Italia” relativo all’anno 2020.
Stando ai dati diffusi, nel 2020 le aziende agrituristiche attive erano 25.060 (+2% rispetto al 2019); la crescita maggiore è nel Nord-est (+3,5%) e nel Sud (+3,4%). Il 63% dei Comuni italiani ospita almeno un agriturismo ma si arriva al 97% in Toscana e Umbria.
Nel 2020, si legge nel report, “la produzione agrituristica è di poco superiore a 802 milioni di euro (-48,9% rispetto al 2019 e -27% rispetto al 2007). La crisi sanitaria ha quindi fortemente ridimensionato il valore economico di questo comparto il cui valore aggiunto incide per il 2,3% su quello dell’intero settore agricolo (compresa silvicoltura e pesca). Va tuttavia sottolineato che in conseguenza del lockdown e delle limitazioni per il contenimento della pandemia, molti agriturismi sono rimasti chiusi e quelli autorizzati alla ristorazione hanno potuto solo offrire servizio di asporto”.
Rispetto all’anno precedente gli agrituristi di nazionalità italiana si sono ridotti del 21,8%, quelli stranieri del 62,7%. Gli arrivi nelle strutture agrituristiche sono stati 2,2 milioni (-41,3% rispetto al 2019), il numero più basso dal 2010.
Gli agriturismi con una sola attività (monofunzionali) sono il 18%, quelli con due attività (bifunzionali) il 42% e quelli con almeno tre attività (multifunzionali) sono il 36%. Di questi ultimi, oltre due terzi offrono alloggio e/o ristorazione.
Infine, è rimasta “praticamente invariata rispetto allo scorso anno” la quota di imprenditrici donne (35%): nel 2020 erano 8.652 gli agriturismi condotti da donne (8.566 nel 2019, +1%). Il numero di imprenditrici aumenta nel Nord-est, in particolare in Veneto (+18,4%), e nel Sud (+2,2%); all’aumento del numero di conduttrici della Campania (+11,4%), si contrappone un calo in Molise (-10,3%) e in Calabria (-7,6%).

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