Policlinico Gemelli: effettuato con successo eccezionale intervento di correzione della spina bifida in utero alla ventiseiesima settimana di gravidanza

Effettuato al Gemelli un eccezionale intervento di correzione della spina bifida in utero alla ventiseiesima settimana di gravidanza. A realizzarlo è stata un’équipe composta da ginecologi ostetrici e neurochirurghi della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs e dell’Università Cattolica. Il bambino, al quale è stato dato il nome di Tommaso, è nato qualche giorno fa e sta bene. Ora proseguirà le cure presso il Centro spina bifida del Gemelli, struttura di riferimento nazionale.
Tommaso era affetto da una grave forma di spina bifida, il mielomeningocele, caratterizzata dalla mancata chiusura del tubo neurale a livello lombosacrale, con protrusione delle meningi e del midollo spinale a tale livello. La correzione chirurgica viene in genere effettuata dopo la nascita, ma questi difetti peggiorano nel corso della gravidanza. Per questo si è optato per una correzione precoce in utero.
Questo intervento è il risultato del lavoro di un team multidisciplinare che ha saputo coniugare la ricerca sui difetti di chiusura del tubo neurale alla diagnostica e alla chirurgia.
Il bambino è stato operato alla ventiseiesima settimana di gravidanza lo scorso 4 giugno, con una tecnica di open surgery. La delicatissima anestesia è stata affidata a Stefano Catarci della Uoc Anestesia in Ostetricia, Ginecologia e Terapia del dolore 2, diretta da Gaetano Draisci. Quindi, Marco De Santis ha effettuato l’intervento ostetrico, coadiuvato da Lucia Masini. Dopo aver inciso l’addome della mamma, con un taglio cesareo modificato, è stato “esteriorizzato” l’utero sul quale è stata praticata un’incisione di 8 cm, facendo grande attenzione a non tagliare in prossimità della placenta, per non compromettere il prosieguo della gravidanza. Dopo l’apertura del sacco amniotico, gli ostetrici sono arrivati al bambino. E qui è iniziata la fase neurochirurgica dell’intervento, durata 35-40 minuti e affidata a Gianpiero Tamburrini responsabile della Uoc di Neurochirurgia infantile della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs e a Luca Massimi. “In visione microscopica – commentano i neurochirurghi – abbiamo ricostruito il midollo che era letteralmente aperto e malformato. Lo abbiamo quindi riallocato nel canale spinale e infine effettuato la ricostruzione del piano meningeo e della cute”. L’équipe ostetrica ha quindi ricucito il sacco amniotico, la parete uterina e infine la parete addominale della mamma. È il primo intervento di questo tipo effettuato in utero al Gemelli e uno dei primi in Italia.
“Le tecniche chirurgiche – commenta Claudia Rendeli, professore aggregato dell’Istituto di clinica pediatrica dell’Università Cattolica e responsabile della Uosd di spina bifida e uropatie malformative del Dipartimento di Scienze della salute della donna del bambino e di sanità pubblica del Gemelli, diretto da Eugenio Maria Mercuri – sono fondamentali per la riparazione della lesione, ma molto importante è l’approccio multidisciplinare, vero punto di forza del nostro centro, che segue oltre 1.500 pazienti con spina bifida ed è un punto di riferimento a livello nazionale. Tommaso ora sarà seguito da un’équipe specializzata multidisciplinare” per “cogliere, il più precocemente possibile, eventuali danni secondari o segni di allarme e quindi porre rimedio il più rapidamente possibile”.

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