Mamme in difficoltà: Cav Pisa, proposta di una culla per la vita collegata con il presidio ospedaliero

Una culla per la vita anche nella città di Pisa. È la proposta che il Cav (Centro di aiuto alla vita) locale vuol condividere con Comune, Società della salute, Azienda ospedaliera, società civile e che verrà presentata dalle volontarie del Cav domenica 9 febbraio in occasione della Festa della vita (Casa della Città Leopolda – ore 15). Oltre al Cav, a promuovere l’iniziativa sono anche diverse associazioni tra cui Azione Cattolica diocesana, Acli, Associazione nazionale famiglie numerose, Unione giuristi cattolici, Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta, Associazione italiana persone down di Pisa. Non tutti sanno che la legge italiana garantisce a tutte le donne di partorire in anonimato, gratuitamente, ricevendo assistenza medica. E di lasciare alla struttura il bambino appena messo al mondo, senza riconoscerne la maternità. In ottemperanza a questa normativa, la Regione Toscana, ormai da alcuni anni, sta portando avanti il progetto “Mamma segreta” con lo stesso intento di prevenire l’abbandono alla nascita del bambino e gli eventi riportati dalle cronache di neonati partoriti e poi “rinvenuti” – quasi per caso – in cassonetti o agli ingressi di palazzi, non necessariamente ancora vivi. Di qui la proposta di una culla per la vita, collegata con il presidio ospedaliero di Pisa, dove la mamma, disperata, potrebbe lasciare il bambino da poco partorito, di cui i medici potrebbero prendersi cura, prima dell’avvio delle pratiche di adozione. Sono 54 le culle per la vita presenti in Italia, da Aosta a Palermo. Solo in Toscana si trovano a Empoli, Massa e Firenze; alcune ospitate in strutture pubbliche, altre in conventi o nei pressi delle sedi del Movimento per la vita. Il Cav di Pisa nel 2019 ha seguito un centinaio di mamme, di cui 26 grazie a progetti Gemma e a progetti speciali, che consistono in una sorta di adozione a distanza della mamma. Lo scorso anno sono nati 60 bambini al termine di una gravidanza “accompagnata” dalle volontarie del Cav.

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