Coronavirus: Itri, al convento dei Passionisti da oggi un mese di messe per pregare per le vittime e per la guarigione dei malati

Su richiesta di un gruppo di fedeli di varie località dell’arcidiocesi di Gaeta, da questa mattina nel convento dei Passionisti di Itri si celebra, per un mese intero, una messa, alle ore 7,30, per le vittime dell’epidemia di coronavirus in Cina e per la guarigione degli ammalati. Ne ha dato notizia padre Antonio Rungi, delegato arcivescovile per la vita consacrata dell’arcidiocesi di Gaeta, a conclusione della santa messa officiata dallo stesso padre Rungi, nella chiesa dei passionisti di Itri e concelebrata da padre Cherubino Di Feo e da padre Costantino Comparelli.
“Le messe gregoriane, così vengono definite le 30 celebrazioni consecutive per un intero mese – ha detto padre Rungi –, hanno un valore aggiunto come continuità nella celebrazione eucaristica per un determinata finalità. La Chiesa da sempre prega e celebra l’eucaristia in casi di necessità come queste. Anche se l’Italia non è direttamente interessata da questa epidemia, comunque è nostro dovere di credenti di chiedere l’intervento divino per le necessità di salute dei nostri fratelli cinesi, provati in questa circostanza. L’inizio di queste celebrazioni specifiche delle messe gregoriane coincide, oggi, con la memoria dei santi martiri giapponesi Paolo Miki e compagni e questo è il segno evidente di una Chiesa, quella cattolica, che da secoli è attenta ai fratelli e alle sorelle dell’estremo oriente, verso i quali ha dimostrato sempre un affetto ed una cura particolare”.
Alle sante messe “si aggiunge anche la preghiera finale che i passionisti intendono ogni giorno recitare per fronteggiare spiritualmente l’epidemia del coronavirus che per essere debellato necessita di ricerca scientifica e produzione del vaccino adatto allo scopo”. “Scienza e fede, ragione e religione – ha concluso padre Rungi – possono e debbono camminare insieme per raggiungere la verità anche su questi fenomeni che non possono essere nascosti e non affrontati nel modo corretto e con le dovuto informazioni. La celebrazione delle trenta messe con relativa preghiera finale si concluderà il 6 marzo 2020, quando si spera che l’epidemia del coronavirus si sia fermata in Cina e in altri luoghi dove si è diffusa”.

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