Alunni disabili: Istat, per l’inclusione fondamentale la relazione con il gruppo classe. Permangono criticità per gite e attività extra-scolastiche

Nelle scuole del primo ciclo gli alunni con disabilità che hanno limitazioni nell’autonomia passano la maggior parte del loro tempo all’interno della classe (27,6 ore settimanali) e svolgono attività didattica al di fuori della classe solo per un numero residuale di ore (2,6 ore settimanali). Tuttavia, se l’alunno presenta limitazioni più gravi, il numero di ore di didattica trascorse fuori dalla classe aumenta considerevolmente (6,4). È quanto emerge dal report “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità” per l’anno scolastico 2018-2019 diffuso oggi dall’Istat.
“Nel Nord, gli alunni non autonomi trascorrono fuori della classe un numero maggiore di ore (8,2) rispetto a quelli del Mezzogiorno (4,2). Nel complesso, per i ragazzi con problemi di autonomia gravi, è più alto il rischio di isolamento dal gruppo dei coetanei”, spiega l’Istat, sottolineando però come “nel processo di inclusione scolastica i coetanei giocano un ruolo fondamentale sia sul piano relazionale, sia su quello dell’apprendimento. L’instaurarsi di rapporti solidali può rappresentare una risorsa ulteriore nel processo di inclusione e per questo motivo sarebbe auspicabile che tutta l’attività didattica dell’alunno con sostegno si svolgesse in classe insieme ai compagni”.
Rispetto alle uscite didattiche brevi (senza pernottamento) organizzate dalla scuola, la partecipazione degli alunni con disabilità risulta molto diffusa (92%), con un’adesione leggermente inferiore nelle regioni del Mezzogiorno. Se le gite di istruzione prevedono il pernottamento, la partecipazione diventa meno frequente: rinuncia il 66% degli alunni con disabilità, anche in questo caso la quota cresce nelle scuole del Mezzogiorno dove raggiunge l’81%.
Considerando le attività extra-didattiche, la quota di studenti che non vi partecipa risulta piuttosto consistente (43%). Molto diffusa è invece la partecipazione all’attività motoria che coinvolge il 94% degli alunni con disabilità. Nel complesso, nel caso in cui l’alunno presenti una condizione di pluridisabilità o frequenti una scuola del Mezzogiorno, i suoi livelli di partecipazione si riducono in tutte le attività scolastiche esplorate.

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