Povertà: Rossini (Acli), “WelfareLab è un progetto di pubblica utilità collegato alla comunità”. Treu (Cnel), considerare “anche agli indicatori di benessere”

“Un progetto come WelfareLab, realizzato dal mondo Acli insieme a ministero del Lavoro e delle Politiche sociale, ha senso perché è di pubblica utilità e perché è collegato alla comunità. Dobbiamo fare comunità, animare la comunità e lo possiamo fare con un nuovo welfare che parta dal territorio”. Così Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli, ha concluso il suo intervento presso il Cnel, durante il convegno che traccia il bilancio del progetto WelfareLab, cofinanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e promosso da Acli, Cta, Next e UsAcli.
È intervenuto anche il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociale, Stanislao Di Piazza, che ha sottolineato “come oggi è più che mai necessario dare il via alla fase 2 del Reddito di cittadinanza, quella che riguarda l’inclusione, e per questo abbiamo bisogno di confrontarci con tutti gli attori in campo e con associazioni come la vostra che da anni sono impegnate nella lotta contro la povertà e che promuovono, con progetti come questo, un nuovo modello di welfare”.
Anche il presidente del Cnel, Tiziano Treu, ha voluto salutare i relatori e la platea rimarcando quanto siano importanti iniziative come questa “che hanno a che fare con una concezione della crescita che non calcola solo il Pil, ma fa riferimento anche agli indicatori di benessere di un individuo e quindi, in definitiva, tiene conto di ciò che è contenuto nell’Agenda 2030 dell’Onu”.

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