“Ho sete! È il grido di Gesù sulla croce. Forse gli uomini avranno per quel Dio Crocifisso un ultimo gesto di pietà? Invece gli danno da bere dell’aceto con una spugna imbevuta, posta su di una canna. Un’umanità scellerata che non comprende il valore dell’acqua per la vita”. Sono parole di mons. Giorgio Ferretti, vescovo di Foggia-Bovino, al termine della Via Crucis di ieri sera. “Gli uomini inquinano, tolgono l’acqua pulita dalla terra e la riempiono di rifiuti; uccidono la creazione, la vita e Dio stesso. ‘Ho sete!’. Grida anche la nostra terra. È una sete d’acqua per le coltivazioni. Dobbiamo tutti impegnarci di più per dare acqua a questa terra che vive di agricoltura, che produce alimenti per il popolo italiano e non solo. Ma la nostra terra ha sete non solo di acqua. Ha sete di giustizia, di legalità, di lavoro. C’è bisogno di una alleanza tra tutti noi. Una alleanza per il bene di tutti. Nessuno dica ‘io penso per me’, perché l’egoista è il primo a soccombere sotto il peso della sua solitudine e della sua tristezza. Uniamoci come questa sera sotto le croci di questa nostra capitanata. Perseguiamo con tenacia il bene comune e faremo così anche il bene e l’interesse dei nostri figli, dei nostri nipoti. Sorelle, fratelli, soli non possiamo sconfiggere il male. Questa terra, tutti noi abbiamo bisogno dell’acqua che viene da Dio, l’acqua che esce dal costato trafitto di Gesù”. Al termine del messaggio, l’arcivescovo ha affermato: “Benedici Signore Gesù la nostra terra! I piccoli, i soli, i malati, gli anziani, chi è lontano da casa, chi è in carcere, tutte le nostre famiglie. Benedici questa città di Foggia e questa terra con l’acqua preziosa che sgorga dal tuo costato trafitto. Noi ti cerchiamo, non ti abbandoneremo, e come il Buon Ladrone ti preghiamo: ricordati di tutti noi Signore nel tuo Regno”.