La contemplazione di Gesù che muore in croce è al centro della celebrazione del Venerdì Santo. In cattedrale a Trento, l’arcivescovo Lauro Tisi ha presieduto ieri l’Azione liturgica della Passione e Morte di Gesù, prostrandosi in silenzio davanti al crocifisso, prima dell’adorazione silenziosa da parte dei molti fedeli presenti in Duomo.
Nella sua riflessione, mons. Tisi si è soffermato sul grido di Gesù “ho sete”, lanciato poco prima di morire, e sul gesto di chi gli avvicinò una spugna imbevuta d’aceto. “In quella spugna intrisa d’aceto è condensata tutta la violenza e la cattiveria umana, compresa la nostra. Quella spugna ci ricorda che l’uomo è capace di scendere negli abissi più incredibili. In quella spugna – ha argomentato il presule– contempliamo uno a uno il volto degli uomini e delle donne disumanizzati dalla guerra, dalla violenza e della cattiveria, ma in quella spugna contempliamo anche i volti degli uomini e delle donne che la nostra cattiveria ha umiliato, ha disumanizzato, abbruttito”.
L’arcivescovo ha invitato però ad alzare lo sguardo per osservare la “commovente, meravigliosa reazione di Gesù a quella spugna carica di aceto e di cattiveria. Gesù non si sottrae al bere quell’aceto carico della nostra cattiveria e a questo odio risponde con un amore infinito. Gesù, morendo, butta nella mischia un amore pulito, sano, un amore abitato solo dal dono e dalla bontà. Fa anche molto di più: ci lascia in eredità il suo amore, la sua vita, apparsa in quella meravigliosa umanità che è l’umanità di Gesù”.
L’acqua e il sangue usciti dal costato di Gesù, trafitto da una lancia nonostante egli fosse già morto, “sono simbolo – ha ricordato mons. Tisi – del battesimo e dell’Eucarestia, da cui nasce la Chiesa, dilatazione dell’umanità di Gesù. Ad essa è affidato il compito di mostrare al mondo che l’umano violento, abituato a tradire, a mancare di parola, divorato dall’odio, diventa capace di gratuità, di dono. Questa è la sua grande vocazione. Davanti al Crocifisso chiediamo perdono per tutte le volte in cui l’abbiamo tradita”.
Ieri sera l’arcivescovo ha guidato anche il rito della Via Crucis nella basilica di Santa Maria Maggiore dove torna poi anche per tutta la giornata di oggi, Sabato Santo, per confessare i fedeli. Stasera presiederà in cattedrale la solenne veglia pasquale, con inizio alle ore 21.