Scuola: Ucei, “venga garantito un approccio pluralista, informato e rispettoso di ogni persona”

“Con rispetto e senso di responsabilità istituzionale, invitiamo a vigilare affinché nelle scuole italiane venga garantito un approccio pluralista, informato e rispettoso di ogni persona, ogni vita, ogni storia”. È quanto chiedono gli ebrei italiani in un “Appello per una scuola responsabile, inclusiva e pluralista” diffuso oggi dall’Ucei in vista dell’apertura del nuovo anno scolastico.
L’invito dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane è rivolto a “ogni soggetto coinvolto – ministro, dirigenza, ispettorati, docenti, studenti, famiglie, sindacati” affinché con “responsabilità” di favorisca “un ambiente accogliente e tutelato”. L’Ucei scrive: “Dinanzi a numerose iniziative che invitano nel primo giorno di scuola a dedicare l’attenzione con forme diverse (minuto di silenzio, indossare magliette e simboli, adesioni ad appelli per denunce) unicamente alle sofferenze subite a Gaza, a volte accompagnate da contestazioni politiche che affrontano il drammatico conflitto in Medio Oriente in modo parziale, con slogan che alludono alla cancellazione dello Stato di Israele ed espressioni fortemente distorsive, come ‘genocidio’ o ‘scolasticidio’, sentiamo il dovere di rimarcare la pericolosità di tali scelte, per l’impegno che invece il sistema scolastico deve generare in termini di rispetto ed equilibrio”.
Secondo l’Unione in queste iniziative, sembra mancare “un riconoscimento della complessità della situazione e del contesto che ha portato all’escalation del conflitto, a partire dall’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, compiuto da Hamas contro civili israeliani”. “Non si tratta solo di una grave omissione storica e umana. Un racconto che ignora questo dolore trasmette una narrazione distorta, che seleziona arbitrariamente chi meriti empatia e solidarietà. È una lettura riduttiva, che traduce una crisi geopolitica complessa e dolorosa in una visione ideologizzata, pericolosamente polarizzante”. L’Ucei avverte: “Il rischio concreto di iniziative unilaterali è che si apra la via alla trasformazione della scuola in un terreno di scontro, riportando a un passato che si sperava superato con iniziative che favoriscano la discriminazione, accanita anche verso chi esprime liberamente una propria valutazione diversa rispetto all’iniziativa promossa. È dinnanzi a noi la testimonianza della senatrice Liliana Segre, il suo negato primo giorno di scuola nel 1938, a soli 8 anni”.

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