“Quando il cuore è pieno, grida. E questo non è sempre un segno di debolezza, può essere un atto profondo di umanità”. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza san Pietro e dedicata alla morte di Gesù, ha osservato: “Noi siamo abituati a pensare al grido come a qualcosa di scomposto, da reprimere”. Il Vangelo, invece, “conferisce al nostro grido un valore immenso, ricordandoci che può essere invocazione, protesta, desiderio, consegna”. “Addirittura, può essere la forma estrema della preghiera, quando non ci restano più parole. In quel grido, Gesù ha messo tutto ciò che gli restava: tutto il suo amore, tutta la sua speranza”, ha sottolineato Leone XIV.