Messico: in 50mila alla marcia a Culiacán. Mons. Herrera Quiñonez, “siate artigiani di pace, con speranza e coraggio”

Una “preghiera in movimento”, una manifestazione di “coraggio” e di “speranza”. Così è stata definita la marcia per la pace, che ha visto circa 50.000 persone sfilare per le strade di Culiacán, capitale dello Stato di Sinaloa, uno dei più violenti del Messico. L’evento, promosso da organizzazioni cittadine della società civile e del mondo imprenditoriale, ha rappresentato un grido collettivo in risposta a dodici mesi di insicurezza e violenza, caratterizzati da continui scontri tra i cartelli della droga rivali. Di forte impatto il messaggio inviato da mons. Jesús José Herrera Quiñonez, vescovo di Culiacán, che ha invitato i cittadini a non cedere alla rassegnazione, ma a diventare attivamente “artigiani di pace”. Secondo il vescovo, Culiacán ha bisogno di “persone capaci di seminare speranza, di accompagnare chi soffre e di educare i giovani”. Ha inoltre sottolineato l’importanza di rafforzare i legami familiari e comunitari, visti come pilastri fondamentali per resistere alla violenza e alla disperazione.
Mons. Herrera Quiñonez ha lanciato anche un monito alle autorità, esortandole a non cedere alla corruzione e all’indifferenza, ma a lavorare “con coraggio” per garantire la sicurezza e creare nuove opportunità per i cittadini. La pace, ha concluso il vescovo, non è una condizione che si ottiene passivamente, ma un processo che richiede un impegno costante: “La pace non si costruisce con le armi o la vendetta, ma con la giustizia, il perdono, la riconciliazione e l’amore solidale”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa