Leone XIV: udienza, “la nostra speranza può gridare, persino quando tutto sembra perduto”

Nel gridare, c’è anche “una speranza che non si rassegna”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alla morte di Gesù. “Si grida quando si crede che qualcuno possa ancora ascoltare. Si grida non per disperazione, ma per desiderio”, ha spiegato Leone XIV: “Gesù non ha gridato contro il Padre, ma verso di Lui. Anche nel silenzio, era convinto che il Padre era lì. E così ci ha mostrato che la nostra speranza può gridare, persino quando tutto sembra perduto”. “Gridare diventa allora un gesto spirituale”, ha commentato il Pontefice: “Non è solo il primo atto della nostra nascita – quando veniamo al mondo piangendo –: è anche un modo per restare vivi. Si grida quando si soffre, ma pure quando si ama, si chiama, si invoca. Gridare è dire che ci siamo, che non vogliamo spegnerci nel silenzio, che abbiamo ancora qualcosa da offrire”.

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