“Sogno o incubo? Il futuro previdenziale dei lavoratori”. È il tema dell’incontro che si terrà stamattina alle 10,30, presso la chiesa dei Cappuccini di Urbino, e che mette insieme il mondo dell’impegno sociale ed ecclesiale con quello del lavoro organizzato, della rappresentanza e dei diritti.
“Viviamo in un contesto economico e demografico in rapida trasformazione – spiegano la Caritas diocesana di Urbino-Urbania- Sant’Angelo in Vado e la Cisl Pensionati di Pesaro e Urbino -. L’invecchiamento della popolazione, le nuove forme di lavoro, la precarietà occupazionale e le discontinuità contributive pongono sfide sempre più complesse alla sostenibilità e all’equità del nostro sistema pensionistico. Per questo motivo, parlare di pensioni non significa guardare solo a chi è prossimo al ritiro, ma soprattutto a chi oggi lavora – magari in condizioni fragili – e sta costruendo, giorno dopo giorno, il proprio domani”.
La presenza della Caritas diocesana in questo convegno si spiega proprio a partire da questa attenzione alle fragilità che si annunciano prima ancora di manifestarsi pienamente. Il compito della Caritas non è solo quello di soccorrere, quanto piuttosto – e sempre di più – di prevenire le forme di povertà e marginalità. “Affrontare oggi il tema delle pensioni significa, allora, costruire argini contro la povertà futura; significa fare educazione, informazione, accompagnamento; significa contribuire a un modello sociale più giusto, dove il diritto alla dignità non venga meno nel tempo della vecchiaia. Prevenire le fragilità di domani significa occuparsene oggi, quando possono ancora essere affrontate con strumenti concreti e percorsi di consapevolezza”, spiegano gli organizzatori.
Questo convegno nasce dall’esigenza di fare il punto sulla situazione attuale, ma anche “di immaginare prospettive concrete: analizzare le criticità, discutere le riforme possibili, valutare gli strumenti necessari per garantire un futuro previdenziale più giusto, più inclusivo, più sicuro. È anche un’occasione per restituire al dibattito pubblico una parola che troppo spesso si è svuotata: solidarietà tra generazioni”.
Cosa significa oggi “lavorare per la pensione”? Come rendere davvero accessibili a tutti – giovani, donne, lavoratori intermittenti, partite Iva, persone con carriere discontinue – i diritti previdenziali che fondano la coesione sociale? Quali politiche pubbliche, quali strumenti integrativi, quali azioni di accompagnamento possiamo mettere in campo? Il convegno cercherà di rispondere a queste domande. L’obiettivo è duplice: “Comprendere meglio, ma anche agire meglio. Perché il futuro delle pensioni non è scritto una volta per tutte: dipende dalle scelte di oggi, dalla visione che sapremo costruire insieme”.