Gioco d’azzardo: Gualzetti (Consulta antiusura), “una questione sociale, educativa e sanitaria con stretti legami con la criminalità organizzata”

Luciano Gualzetti, presidente della Consulta nazionale antiusura, intervenendo ieri a Bologna al convegno “Vince l’azzardo, perdono i cittadini”, ha ribadito la necessità di un’alleanza forte contro l’azzardo, sottolineando che “da soli siamo impotenti”. Ha rivelato un dato allarmante: “La metà delle persone che si rivolgono alle Fondazioni antiusura e ai centri di ascolto Caritas sono afflitte da debiti legati all’azzardo, che troppo spesso sfociano nell’usura”, evidenziando il legame indissolubile dell’azzardo con la povertà e la criminalità. Gualzetti ha criticato la decisione di spostare l’attenzione sull’azzardo dal Ministero della Salute a quello dell’Economia e delle Finanze, riducendolo a una “mera questione economica”, quando invece è “una questione sociale, educativa e sanitaria con stretti legami con la criminalità organizzata”. Ha espresso profonda preoccupazione per i recenti provvedimenti sul gioco online e fisico, con la quasi totale eliminazione di distanze e orari dai centri sensibili, che di fatto arretrano nella tutela dei più fragili, e per l’abolizione del divieto di pubblicità. Ha inoltre fortemente criticato la prospettiva di una normativa sul gioco d’azzardo fisico che riduca la potestà regolamentare di comuni e regioni, compromettendo il quadro di regolamentazione consolidatosi in tredici anni e la facoltà degli enti locali di mitigare gli effetti negativi sul territorio. Ha anche sollevato la questione della mancanza di disponibilità di dati ufficiali sul consumo di azzardo dei cittadini, essenziali per un’efficace pianificazione e contrasto delle conseguenze sui più fragili e vulnerabili, in particolare i minori di età. “Vietare un centro scommesse vicino a una scuola ha un valore educativo e dà un messaggio culturale chiaro: l’azzardo non è un gioco!”, ha affermato, chiedendo un “immediato cambio di rotta e un impegno concreto di tutti coloro che hanno una responsabilità per la riduzione dell’offerta: Stato e aziende del comparto”.

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